La vespa di Jerry Calà in Sapore di msreC’è un pezzo di storia in Versilia, frequentata – già prima dei “favolosi“ anni ‘60 – da personaggi dello spettacolo, grandi imprenditori, personalità politiche. Un pezzo di storia, quello degli anni ’60, che negli ’80 è stato evocato da film di successo in Italia, come Sapere di mare e Sapore di mare 2; e poi ancora, nel 2013, con Sapore di te. Sono tutti film riconducibili a Carlo ed Enrico Vanzina e alla loro intuizione che , tra i ‘passati che non passano” ce ne sono di mitici e non drammatici. È una fama che, da italiana, si è fatta mondiale, come vedremo.
Non perdere “La Bussola”
Il nuovo documentario di Andrea Soldani, La Bussola – Il collezionista di stelle, ha riportato d’attualità un’epoca interessante anche per chi, allora, nasceva.
Fino agli anni ‘80 “La Bussola di Bernardini”, alle Focette di Marina di Pietrasanta, ospita artisti nazionali e internazionali. Mina diventa ospite fissa: la si può incontrare tra i banchi del mercato di Forte dei Marmi o in bicicletta, mezzo di uso comune per andare in spiaggia e muoversi per il centro…
A contendere lo scettro al locale di Bernardini è “La Capannina di Franceschi”, che da metà anni ’50 e fino a metà degli anni ’80, ospita anch’essa, ma a Forte dei Marmi, grandi interpreti, nazionali e non.
Celeste nostalgia
Nel film La congiuntura di Ettore Scola (1964) Vittorio Gassman – nel ruolo del principe romano Giuliano Niccolini-Borgia – entra alla Bussola; in Sapore di mare di Carlo [e Enrico] Vanzina (1983) la memorabile scena collettiva finale, sulle note di Celeste nostalgia, cantata da Riccardo Cocciante, è girata alla ”Capannina”.
C’è un altro film famoso, in parte a sfondo versiliano: Una vita difficile di Dino Risi (1961), con Alberto Sordi nel ruolo del giornalista Silvio Magnozzi; ma gli esterni sono girati alle estremità della Versilia: Viareggio e a Marina di Massa.
Infine c’è una Versilia non litoranea, né mondana, ma drammatica e bellica, Stazzema, dove Spike Lee ha girato Miracolo a S. Anna (2008), ambientato nell’agosto 1944 a Stazzema, proprio sopra a Forte dei Marmi.
La Versilia ha dunque un ruolo nella memoria cinematografica. Ma il cinema evoca solo alcune sue attrazioni. Una mappa più ampia affiora dai ricordi di chi in Versilia è cresciuto o vi è andato in vacanza, una mappa dove le insegne dei locali contano più della topografia: tra Massa e Viareggio è infatti un susseguirsi di comuni adiacenti, senza fratture rilevanti del tessuto urbano.
Schiacciatine e bomboloni
Si andava così da “Pietro” per le focaccine, si vedeva un film al “Supercinema” all’aperto, non prima di aver gustato un gelato al “Cervino”. C’erano le serate alla Bussola e alla Capannina, il profumo di schiacciatine e bomboloni appena sfornati di Valè; al caffè Principe, la sera, potevi sederti a bere ed ascoltare musica per pianoforte dal vivo; ai banchi del mercato del mercoledì, a fine stagione, le signore che confluivano al Forte trovavano capi per l’autunno/inverno da indossare al rientro in città.
Vestivamo alla marinara
Esisteva anche la Versilia degli Agnelli, raccontata da Susanna [con Cesare Garboli] in Vestivamo alla marinara(Mondadori, 1975). Una Versilia di sobria eleganza che si stenta a ritrovare ai nostri giorni. Molti locali di qualità non esistono più; le ostentazioni, invece, prevalgono, specchio dei tempi.
Oggi si frequenta il “Twiga”, locale e spiaggia aperto nel 2001 da Flavio Briatore: ”Un angolo di Africa sulla spiaggia di Forte dei Marmi”, si legge su internet…
Jerry Calà
“La Capannina” ora, più che altro, è discoteca. Nel cuore dell’estate, puoi trovarci Jerry Calà, Alba Parietti, Massimo Boldi, Valeria Marini… in compagnia di oligarchi russi, che qui hanno rivoluzionato il mercato immobiliare, creando stabilimenti balneari e locali notturni per russi: uno è accanto al pontile di Forte dei Marmi.
I tempi cambiano, i ritmi anche. Chi ha vissuto in Versilia o l’ha anche solo intravista, non può non amarla, sempre e comunque, perché è un luogo che entra nel cuore: patrimonio dell’italianità.
Ma i patrimoni vanno custoditi. Lo dimostra il fatto che il gruppo cinese Qianjiang ha messo sul mercato, col marchio Keeway, uno scooter al prezzo di 1600 euro, il “Versilia”, che somiglia alla Vespa (che però costa attorno ai 5.000 euro). A indurre l’azienda cinese c’è stata l’assonanza tra Vespa e Versilia, ma anche che l’immagine simbolo di Sapore di mare è stata Jerry Calà in Vespa…