Giornalista, frequentatrice della Versilia e socia di una event company (9pm srl), Francesca Conforti ha visto trasformarsi i locali-simbolo della Versilia
Signora Conforti, che cosa resta di Sergio Bernardini?
“Un’eredità riprodotta assiduamente. Uno dei motivi principali è l’effetto nostalgia. La sua visione, la sua creatività, hanno influenzato generazioni di artisti, registi e produttori”.
La Versilia non è vacanza giovanile.
“Di sera la Versilia offre poco, come offriva poco allora. Tre o quattro locali costosi e dalla capienza limitata o, in alternativa, ristoranti e bar in cui sostare per ore. Con l’offerta di concerti classici, rock, pop ecc, la situazione è migliorata, anche se il pubblico è più distratto. La Versilia è sempre stata meta di madri e nonni con bimbi e adolescenti al seguito. Non sono diminuiti i giovani dai 14 ai 18/22, ma quelli tra i 22 e i 30 vengono in Versilia di passaggio. L’attività serale, che una volta occupava i venticinquenni, ora può solo soddisfare i quindicenni”.
La borghesia si sfalda. Anche in Versilia, nelle sue spiagge, nei suoi ritrovi?
“Concordo, la borghesia è un concetto che non ha più risconto nella popolazione. La borghesia era sobria. Chi si dava alle notti brave, erano i suoi figli, attratti dal mondo dei giovani imprenditori. Oggi si spende tutto, ma si ha meno tempo e meno soldi e ci si annoia più facilmente. Oggi a ostentare sono le colonie di russi e, di recente, numerosi asiatici. Oltre a frequentare i locali, amano crearsi strutture ed eventi esclusivi e su misura”.
Il teatro della Versiliana, gli Incontri letterari della medesima sono scesi di livello…
“Se gi sponsor, che spesso sostengono tali eventi, hanno avuti pochi riscontri nel passato, oggi st
risparmiano sui compensi o hanno meno risorse a disposizione. Sicuramente la promozione e la capacità di rendere allettante la frequentazione è quasi inesistente”.
Non più Mina, non più Vanoni come simbolo di femminilità. Ma cantanti-attiviste…
“Mina o Vanoni, già simboli di femminilità nel mondo della musica, sono del passato. La ricchezza di offerta musicale ha moltiplicato l’immagine del femminile. Le cantanti-attiviste rispecchiano la società: sono spesso imprenditrici miliardarie e donne di potere, ruoli che Mina e Vanoni mai hanno avuto”.