Un testo che ha il merito di dare una bella strigliata a chi ha difficoltà a fare i conti con le coordinate del reale. Adriano Scianca si rivolge infatti ai tanti militanti e intellettuali della destra radicale, ma anche ai tanti nostalgici dell’Unione sovietica (sì, ci sono e sono tanti), cercando – dove possibile – di mettere le cose al loro posto. Europa vs Occidente (Altaforte Edizioni, euro 10) è un pamphlet che vale la pena leggere, anche come esercizio mentale. O meglio, come un esercizio d’ascesi utile a superare talune paranoie ideologiche e tentare di vivere il tempo presente con una maggiore consapevolezza circa gli equilibri che legano le due sponde dell’Atlantico.
Quale Europa
Si tratta di un libello chiaramente politico, cioè di parte, e con un orientamento esplicitamente dichiarato. Saperlo prima può aiutare a non rimanerci male. Un centinaio di pagine che spingono nella direzione dell’Europa come «potenza». Prometeica. (Novalis, Guardini e Ratzinger viaggerebbero su altre frequenze, per chiarirci!).
Appunti scritti per andare oltre le banalizzazioni di chi è abituato a trovare nell’anti-americanismo la chiave di lettura di ogni fenomeno mondiale e a sterilizzare l’algoritmo che vede sempre nel nemico-del-mio-nemico un amico. La storia non è mai andata così: il mondo è un campo dove interessi legittimi si scontrano continuamente tra loro e tutti per gli stessi motivi più o meno esplicitati. Il potere.
La guerra a pezzi
E non basta dirsi anti-occidentali per venire a capo della crisi attuale, che passa anche dallo scontro tra russi e ucraini e che papa Bergoglio declina con le categorie della «Terza guerra mondiale a pezzi».
In fondo, anche noi siamo Occidente (un fatto innegabile!). L’amara verità è che – nonostante tutto – il mondo occidentale sembra essere ancora oggi il migliore dei mondi possibili. La prova arriva dalla constatazione banale che le grandi masse dei migranti si spostano per venire qui, anche a rischio della vita. Non si registra invece alcun esodo dalla frastornata Europa verso il Sudafrica, la Cina o il Brasile. Si tratta di un fatto puro. E non esistono – e non possono esistere – analisi politiche con la licenza di fare a meno della concretezza. Ciò detto: buona lettura.
La destra radicale continua a coltivare la follia gaullista di un’Europa da Lisbona agli Urali (perchè non Vladivostok?). Ma è impossibile, perchè la Russia oggi è comparativamente troppo forte in tutto, come far alleare un topo ed un leone…
Dipende anche dal fatto che gli altri non son così fessi fa mantenerli a vita i c.d. migranti