• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
mercoledì 6 Dicembre 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cinema

 Foto di famiglia di Ryōta Nakano e gli scatti materiali che trasmettono emozioni

Il film racconta una peculiare storia vera, quella per l’appunto di Masashi Asada, che, grazie al potere della fotografia, in grado di cristallizzare singoli istanti dell’esistenza umana in fondo rendendoli veri per sempre, ha riportato il sorriso sui volti di molte persone

by Riccardo Rosati
25 Ottobre 2023
in Cinema
0
Foto di Famiglia

La cinematografia nipponica non è nuova, soprattutto nella commedia, a riproporre quegli stilemi che l’hanno resa amata nel mondo. Questo è il caso di Foto di famiglia (浅田家!, “Asadake!”, 2020) di  Ryōta Nakano, un autore poco o nulla conosciuto dal pubblico e dalla critica occidentale. La sua pellicola pare, in alcune parti, riecheggiare autentiche perle della animazione del Sol Levante, come: Maison Ikkoku (めぞん一刻, “Mezon Ikkoku”, 1986 – 1988), serie tratta dal meraviglioso manga omonimo di Rumiko Takahashi, e I miei vicini Yamada (ホーホケキョとなりの山田くん, “Hōhokekyo tonarino Yamadakun”, 1999) diretta da quell’Isao Takahata, noto per essere l’anima, assieme a Hayao Miyazaki, del celeberrimo Studio Ghibli.

A somiglianza della prima opera, il film di Nakano offre un intrigante affresco della quotidianità dei giapponesi, perlopiù con scene di interni; mentre in relazione alla seconda, invece, assistiamo alle a dir poco strambe abitudini di un vivace nucleo familiare, ossia, gli Asada, ognuno dei quali serba un sogno nel cassetto che non ha esitato ad accantonare: il padre avrebbe voluto fare il pompiere, il fratello maggiore il pilota di Formula 1 e la madre si è sempre immaginata come la moglie di un gangster della Yakuza! Masashi, il figlio minore, grazie al suo talento per la fotografia, sembra trovare l’escamotage per realizzarli, ritraendo i propri cari nei panni dei più svariati e divertenti personaggi (politici, supereroi, ecc.). Tuttavia, la sua promettente carriera di fotografo professionista subisce una battuta d’arresto quando la regione settentrionale del Tōhoku viene colpita dal drammatico terremoto e dal maremoto dell’11 marzo 2011. Intenzionato a fare qualcosa di utile, Masashi si unisce a un gruppo di volontari che prova a recuperare le foto e gli album di famiglia andati dispersi tra le macerie dopo il crollo delle case, per restituirli ai proprietari.

Foto di famiglia racconta una peculiare storia vera, quella per l’appunto di Masashi Asada, che, grazie al potere della fotografia, in grado di cristallizzare singoli istanti dell’esistenza umana in fondo rendendoli veri per sempre, ha riportato il sorriso sui volti di molte persone. Costui è riuscito a guadagnarsi una certa notorietà in Patria, specializzandosi in curiosi ritratti di nuclei familiari, aventi come scopo proprio quello di carpirne l’essenza per mezzo di un unico scatto. 

Foto di famiglia

Nihonteki (日本的), il “tipicamente giapponese”

Nakano confeziona una trama girata nella tipica maniera della succitata commedia giapponese, in cui i momenti surreali o goffi sono cadenzati da una colonna sonora un po’ scontata, benché efficace. Invero, al di là di alcuni spunti interessanti, Foto di famiglia, col suo incedere rilassato e punteggiato di volta in volta dalla “intima” e ingenua comicità nipponica, rimane nell’alveo della convenzionalità; anzi, si potrebbe quasi affermare che è proprio la convenzione il suo vero obiettivo! Sarebbe a dire, che il proporre la famiglia in modo quasi icastico, alla stessa stregua di un microcosmo monolitico, sembra tradire la volontà di incoraggiare una concezione di famiglia ove è dominante il suo essere  “istituzione”, e della quale si può solo essere membro, ma mai protagonista. Ecco, riteniamo che questa patina vagamente ipocrita che cela la verità e la complessità del nucleo familiare, segnatamente in un contesto sociale sovente spietato come quello giapponese, costituisca il principale limite di questo film, il quale si presenta di qualità formale essenzialmente gradevole e a tratti pure divertente, specie nella prima metà. Difatti, un’altra debolezza della pellicola la si individua nella durata (127 minuti) eccessiva se rapportata a una vicenda sostanzialmente ripetitiva e che si sarebbe dovuta esaurire in minor tempo. Inoltre, la parte riguardante la permanenza di Masashi nelle zone colpite dal disastro naturale scade nell’esiziale errore di fare quello che sogliamo definire: due film in uno, confondendo lo spettatore per via di una improvvisa cesura visiva e narrativa.  

Il peso della istituzione familiare

In sintesi, risulta abbastanza lodevole l’idea di voler rappresentare in uno scatto i sogni delle persone, nonché il ricordarci il valore delle foto cartacee, non “salvabili” e, pertanto, frammenti insostituibili della nostra memoria. Un bel messaggio, altamente condivisibile nella avvilita era attuale, ove si preme in modo compulsivo il pulsante di un telefonino, per ottenere soltanto quello che il filosofo e sociologo francese Jean Baudrillard acutamente definì un “simulacro”. Malgrado la pellicola di Nakano sia indubbiamente capace di suscitare diversi momenti di piacevole ilarità, il messaggio che essa propone ci ha lasciato qualche dubbio: tutto troppo buono, bello… perfetto. La famiglia si impone come una sorta di spugna che assorbe e cancella i veri volti dei suoi componenti, giacché non importa la identità individuale di ciascuno, si è solo, ad esempio, un Asada, come, del resto, è chiaramente esplicitato nel titolo originale dell’opera.   

Voto: 6,5

@barbadilloit

Riccardo Rosati

Riccardo Rosati

Riccardo Rosati su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: foto di famigliagiapponericcardo rosatiRyōta Nakano

Related Posts

“Un Colpo di fortuna” di Woody Allen e i rischi di una moglie come trofeo

“Un Colpo di fortuna” di Woody Allen e i rischi di una moglie come trofeo

6 Dicembre 2023
Un Natale di sangue  per il vendicatore muto di “Silent Night”

Un Natale di sangue  per il vendicatore muto di “Silent Night”

1 Dicembre 2023

“Un anno difficile”, due consumisti compulsivi infiltrano la Parigi ecologista

Si scrive “Napoleon” si legge Unione Europea

Perché “C’è ancora un domani” piace (anche) alla Meloni e alla Schlein

“Thanksgiving” di Eli Roth e la vendetta contro una collettività di consumisti

“The Old Oak” di Ken Loach sul disagio sociale dei profughi siriani del nord-est Uk 

La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

Cinema. “Lubo”, la Svizzera neutrale di ieri e gli accusatori di oggi

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Dopo la Fiat (diventata apolide) arriva la svendita di Magneti Marelli

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Siracusa. La trionfale “Medea” di Laura Marinoni incanta il Teatro Greco

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

“Un Colpo di fortuna” di Woody Allen e i rischi di una moglie come trofeo

“Un Colpo di fortuna” di Woody Allen e i rischi di una moglie come trofeo

6 Dicembre 2023
Una testimonianza di militanza tra FdG e Lotta Popolare (a Palermo)

Una testimonianza di militanza tra FdG e Lotta Popolare (a Palermo)

6 Dicembre 2023
Valle: “In Francia forte crisi economica e sociale. E la Le Pen cresce ancora”

Valle: “In Francia forte crisi economica e sociale. E la Le Pen cresce ancora”

5 Dicembre 2023

Ultimi commenti

  • Mauro Colombo su Dopo la Fiat (diventata apolide) arriva la svendita di Magneti Marelli
  • Francesco su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)
  • RoberTTo su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)
  • Guidobono su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)
  • Sandro su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)
  • Primula Nera su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)
  • Guidobono su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più