Nel tour di Israele è incluso un lungo tragitto in pullman, una discesa infinita. Sembra di calarsi nell’ombelico del mondo; in effetti si arriva al punto più basso della Terra, oltre quattrocento metri sotto il livello del mare. E appare una distesa d’acqua, il mar Morto, con la sua spiaggia, guarnita di ombrelloni e sdraio,originale per l’intorno desertico. L’abbaglio del panorama giustifica la faticata. È un lago salato e la intensa salsedine offre un fenomeno di gran galleggiamento. Immancabile la foto del turista che legge il giornale comodamente “sdraiato sull’acqua”. E viene in mente il miracolo della camminata sull’acqua dei Vangeli. Purtroppo il lago rischia il prosciugamento, ossia tende a ridursi ad una pozza. I prelevamenti nel fiume Giordano, suo emissario, impediscono l’afflusso di nuova acqua e l’evaporazione, dovuta al sole, fa il resto. Posti aridi, aspri ma colmi di un pathos mitologico e mistico, altamente toccante. Nel monastero del Sinai il roveto ardente e Dio ingiunse a Mosè: “non avvicinarti!”. Io inuna mano ho la coca del bar, sorto assieme allo spaccio dei souvenir, mi accosto e sporgo l’altra mano. La sento bruciare,suggestione? I tempi si cozzano, la Via Dolorosa a Gerusalemme, per la folla, è quasi un suk. Un effluvio di emozioni affoga i dubbi, la baldanza illuminista. Nel Sacro Sepolcro scorgi la pietra dell’unzione levigata dai baci dei pellegrini e la sicumera positivista traballa…
Attorno al Mar Morto si ergono rupi scoscese che celano grotte trascurate, ignorate. Nel 1947 un beduino dei Taamirech, Muhammad, insegue una capra riottosa in una di queste spelonche scopre delle giare che contengono manoscritti. Esplode così il grande evento archeologico dei Rotoli del Mar Morto! Un’altra versione del ritrovamento insinua che il beduino facesse contrabbando e si fosse rifugiato nell’anfratto per un temporale. Boh!
I rotoli sono frammenti delle Sacre Scritture di duemila anni fa. Superano le analisi al carbonio 14 per la datazione e con lafotografia multi spettrale, i raggi infrarossi rivelano tracce scomparse. Vengono titolati: il rotolo dei Salmi, il rotolo di Giobbe, il rotolo del Tempio… Nella grotta numero tre viene rinvenuto un rotolo in rame che indica l’allocazione di presunti tesori. I papiri sembrano riferirsi agli Esseni una setta giudaica di religiosi integralisti, celibi, stanziati a Qunram. Asceti, dediti alla vita monastica predicano la povertà. Essendo i manoscritti ridotti a frammenti esiste il pericolo che gli esperti incaricati, presi dall’euforia, immaginino e aggiungano le parti mancanti. E questo comporta discussioni, equivoci. Si cercano analogie.
Giovanni Battista è il maestro di Giustizia perseguitato da un “sacerdote empio”? La speculazione dei teorici assale il reperimento. I cristiani provengono dagli Esseni? Gesù era un Esseno? E perché i Messia citati sono due mentre nel Nuovo Testamento è uno?
L’archeologo inglese John Allegro: “i frammenti giungevano in scatole di sigarette o simili… facevamo la gara a chi decifrava i codici…” E gli scribi avevano “il male della penna”, come la cannuccia si consumava i caratteri cambiavano.
I rotoli, più che fornire certezze, seminano ambiguità. Il destino diventa un pendolo: per i Farisei i fatti sono un po’ a carico del destino un po’ degli uomini, per gli Esseni tutto è già stabilito. E per i Sadducei il destino lo fanno in toto i mortali. A complicare le cose interviene la Giordania a rivendicare la proprietà dei Rotoli.Poi, c’è chi sussurra di un complotto del Vaticano che ha obliterato i pezzi non conformi alla nascita del cristianesimo.Esistono affinità cercate e vantate. I dardi infuocati del malignoserpeggiano ovunque, anche se nella trasposizione diventano lance scintillanti al sole. Nel manuale di disciplina di un rotolo: “senza di Lui nulla è fatto” e in Giovanni: “senza di Lui nulla è stato fatto…” Eccetera.
C’è anche la romanzata di una guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre. (I Filistei?) “I figli della giustizia camminano nella luce, i figli dell’ingiustizia nelle tenebre. Il Dio di Israele soccorre i figli della luce.” C’è un principe delle tenebre aiutato dagli angeli della perdizione con astuzia malvagia e abbondanza di flagelli. Ma la collera del Dio delle vendette sarà terribile. E l’uomo è un po’ neon e un po’ buio; in fondo questo ricalca il dualismo del bene e del male. Belial è l’angelo dell’odio ma non è un ribelle è stato creato così, ubbidisce gli ordini. Ma allora il poveretto che altro poteva fare? Dai brani del rotolo della guerra. “Sulle trombe della strage si scriverà: La mano di Dio per abbattere gli infedeli.” E finalmente, dopo quarant’anni di battaglie, “si scriverà: Il Giubilo di Dio al ritorno della Pace.” Dai frammenti emerge uno scisma tra enochiti e sadociti ma chi erano? Un ginepraio.
Nel 2020 i giornali titolano che i rotoli del mar Morto sono falsi. Cosa è accaduto? Il museo della Bibbia di Washington comunica che i reperti della Genesi che conserva sono fasulli. La pelle è antica ma i caratteri inchiostrati in data moderna. Si dichiara vittima di una frode. Il magnate fondatore del museo è preda del mercato tarocco, ha trovato il Totò che gli ha venduto la fontana di Trevi, le sculture di Modigliani fatte con il black decker. Le grotte inventariate e catalogate sono 11 e diventano 56!
I giornali generalizzano ma non è così. I rotoli custoditi nel Museo del Libro a Gerusalemme sono originali perché suffragati da stoviglie in ceramica, utensili, pergamene, e scheletri trovati successivamente. In questi giorni una grotta ha eruttato quattro spade romane di 1900 anni fa, autentiche. Gli Esseni sono esistiti, seppure in uno spazio temporale non ben definito, dove la realtà e la fantasia si confondono. E dalla caverna all’intelligenza artificiale e oltre, il genere umano avrà sempre necessità di dialogare con un Dio: per paura, per la morale … Io la chiamerei fame dell’anima.