
Gesuita italo-americano, Angelo D’Agostino – per gli amici padre DAG – è stato urologo, psichiatra,fondatore dell’orfanotrofio di Nyumbani in Kenya, per orfani di madri affette da Hiv. Ognuna di queste tappe riempirebbe una vita. Il Nostro le ha percorse tutte, ed altre ancora. “Non occorre essere un angelo per essere un santo”, diceva Albert Schweitzer. Padre DAG ne è la conferma.
Nato nel 1926 nel Rhode Island, con un genitore poco portato verso la religione (ma quattro dei suoi sei figli prendono gli ordini), affetto da asma nell’infanzia, D’Agostino si diploma nel 1945, si laurea in medicina alla Tufts University nel 1949, si specializza in chirurgia nel 1953 (primo dei cambi di rotta nella sua vita), rompe il fidanzamento (lei voleva ritardare il matrimonio), serve in Aeronautica come urologo dal 1953 al 1955, decide nel 1954 di iniziare il noviziato in un seminario, ma la Compagnia di Gesù gli chiede di soprassedere per un anno. Prende i primi voti nel 1957.
accettano i bambini affetti da Hiv (che sono condannati e infettivi), DAG cura e accoglie orfani di madri affette da Hiv. Istituisce pertanto nel 1992 l’Orfanotrofio Nyumbani (casa accogliente in lingua swahili), a 170 km da Nairobi, nell’elegante sobborgo nato dalla lottizzazione della tenuta di Karen Blixen, autrice del romanzo La mia Africa.
Assumendo un ennesimo ruolo, DAG per quindici anni progetta e realizza altri centri, ospedali, laboratori, case di accoglienza, programmi comunitari, attività produttive, ecc. Si rende infatti conto dell’esigenza di ricostruire delle comunità distrutte dall’Aids, istruendo e ricreando fiducia. Instancabile e convincente fund-raiser in tutto il mondo per i suoi progetti di assistenza, ottiene – sfidando le aziende farmaceutiche e violando le norme sui brevetti – medicinali antiretrovirali contro l’Aids a prezzi scontatissimi. La sua lotta diventa una bandiera per il Kenya, per l’Africa, per il Terzo Mondo. La sua insistenza e il suo carisma fanno breccia negli ambienti medici (è amico personale del dottor Anthony Fauci), nei partiti politici, nella società, in tutti i paesi: poiché tutto ciò che ottiene va ai bambini in Kenya, nessuno gli rifiuta alcunché; il suo entusiasmo e la sua capacità di legare con tutti sono proverbiali. Per non farsi mancare nulla, intenta un processo al governo kenyota, che non accoglie nelle scuole i bambini sieropositivi. E vince. Nel 2006 muore a Nairobi, ove è sepolto. Nyumbani continua ad aiutare migliaia di persone; tante associazioni in tutto il mondo raccolgono fondi.