
I classici aiutano a comprendere la modernità. Molti pensatori ritengono che la decadenza sia frutto delle ideologie liberaldemocratiche nate quattro secoli fa. Ma nell’antichità certi periodi di decadenza hanno segnato i primi passi per la costruzione di una mentalità antitradizionale. Modelli che hanno dato forma a correnti filosofiche e politiche che hanno corroso le radici della civiltà europea.
Testimoni della decadenza di Claudio Mutti mette in evidenza la lacerazione della realtà greca, spiegandone i motivi con riferimenti ai testi classici di Ovidio, Esiodo, Arato, Giovenale, Teognide, Omero, Solone, Eschilo, Euripide, Aristofane, Senofonte, Platone, Aristotele, Isocrate e Polibio. Testi riportati in appendice al libro, documentazione con la quale l’autore (che è anche curatore e traduttore) illustra la decadenza che avviluppa una fiorente civiltà facendola scivolare verso il “cretinismo parlamentare”. La democrazia e la sua dinamica, che segnano uno dei punti più bassi della civiltà greca, sono tratteggiate in maniera magistrale non solo nelle cause e nel loro svolgersi ma anche dal punto di vista metastorico. L’esito di questa difficile condizione si riverbera nella decadenza della città greca la cui struttura è chiarita da Mutti. La cancellazione dell’identità e della visione del mondo degli avi erano ben visibili: venivano meno i principii basilari della comunità tradizionale, anche nelle espressioni quotidiane come la fedeltà alla parola data, ai vincoli di sangue, la mancanza di rispetto verso i genitori, l’incomprensione che cresceva fra genitori e figli, sempre più distanti fra loro. Parallelamente si affermava il
materialismo e la bramosia del denaro, che ebbero riflessi nella visione politica, come Aristotele sottolineò. Si andava verso la “democrazia estrema” e il passaggio alla tirannia fu breve.
Tirannia che spesso si sovrapponeva alla talassocrazia. Clistene introdusse una riforma dello Stato mirata alla “uguaglianza dei diritti” gettando le basi della democrazia ateniese; concesse la cittadinanza a stranieri e meteci; i rappresentanti del popolo vennero scelti con il sorteggio, si sviluppò l’usura, le ricchezze erano accumulate e utilizzate per ottenere e gestire il potere.
Sembra un racconto dei nostri giorni ma le testimonianze di grandi scrittori coevi arricchiscono e supportano l’interpretazione di Mutti, che tratteggia una sorta di genealogia delle talassocrazie, del capitalismo e del materialismo.
Testimoni della decadenza di Claudio Mutti (L’Arco e la Corte ed., pagg. 196, euro 17; ordini:
a questo proposito come IL CACIO SUI MACCHERONI ci sta la glossa contenuta in ROBERTO CALASSO. UN ENIGMA INSOLUTO LEMMAPRESS EDITORE
…quindi tanto vale non crucciarsi troppo rispetto a quello che non si può cambiare. Si va verso un meticciato nelle nostre società? Talassocratiche o meno? Parlamentari (oddio!) o meno? Probabilmente sì e me ne dolgo, ma non vedo come arrestare la china. Come don Quijote e la cavalleria. Era già finita ai suopi tempi…