Cinque momenti della storia romana che illustrano non soltanto certi importanti episodi storici – che non è poco – ma un modello umano che ha impregnato di sé il mondo allora conosciuto. Questo il senso del lavoro di Rutilio Sermonti (1921 – 2015) che ha uno scopo educativo, di spiegazione di cosa è una visione del mondo realmente vissuta. Un atteggiamento di fronte alla vita che ha espresso una civiltà giuridica, storica, politica, economica, letteraria e di grandi realizzazioni tecnologiche.
Un saggio sullo spirito di Roma in cinque episodi doveva essere la parte iniziale di un progetto editoriale più ampio che poi, per ragioni varie, non ebbe seguito. Rimase questo scritto che, nel ricapitolare cinque momenti di storia romana, offre uno spaccato dello spirito romano che si espresse attraverso le note virtù che si richiamavano alla Tradizione.
I cinque episodi illustrati da Sermonti, intellettuale poliedrico, ammiratore della visione del mondo romana ma anche militante ecologista, riguardano il mito della fondazione sul Palatino del primo spazio della Città eterna, avvenuto – è spiegato – come atto nato da un’“origine divina”. Il momento della fondazione (21 aprile del 753 a.c.) è al centro del dibattito fra archeologi e fra storici ma resta il fatto che solo pochissimi autori fanno riferimento all’aspetto sacrale di ciò che causò lo scontro definitivo fra Romolo e il fratello Remo, concluso con l’eliminazione di quest’ultimo.
Il secondo episodio analizzato riguarda la proiezione di Roma nel Mediterraneo e le battaglie contro Cartagine condotte da Caio Duilio nel 264 a.c. che determinarono, attraverso geniali tecniche di guerra, la vittoria su Cartagine città antagonista di Roma.
Non poteva mancare un capitolo sull’importanza di Caio Giulio Cesare e la sua accortezza politica, amministrativa, sul dominio della Spagna, sulla guerra contro i Galli, la nomina a imperatore e il tradimento finale. Importante la ricostruzione dell’episodio di Ponzio Pilato e la condanna di Gesù Cristo voluta dal Sinedrio poiché confuta l’interpretazione secondo la quale fu una decisione di Pilato, il quale prese invece le distanze dal verdetto di condanna del Sinedrio e del popolo. Infatti, la Palestina non era provincia dell’Impero romano, ma era “federata” e Pilato non aveva piena giurisdizione su certe materie.
Il saggio finale riguarda una riflessione di Sermonti sul concetto di grande civiltà come espressione di un modello umano e spirituale.
Rutilio Sermonti, Lo spirito di Roma in cinque episodi, Cinabro ed., pagg. 75, euro 10,00