Domani, sabato, si terrà a Roma, nel Palazzo della Cancelleria (piazza della Cancelleria, 1; nei pressi di Campo dei fiori) un convegno sul tema “Se questo è l’uomo. La crisi antropologica dal politicamente corretto al metaverso”. Al centro, il tema dell’attacco all’uomo portato avanti dalla deriva transumanista e dal politicamente corretto proposto dalle sinistre e dalla deriva neoliberale che hanno lo scopo di distruggere le identità tramite le ideologie “gender” e si battono su scala mondiale l’affermazione dell’intelligenza artificiale delegandole decisioni importanti per la società. Gli organizzatori sono la Cinabro edizioni e pro Vita e Famiglia. Cinabro edizioni, oltre a pubblicare una serie di libri di alta qualità pubblica il trimestrale “Fuoco” che su questi temi svolge dalla fondazione una battaglia ideale e con apporti scientifici. E’ un momento di riflessione importante che affronta questi temi dal punto di vista giuridico, sociale, economico, politico, filosofico. Infatti, questo convegno intende essere un punto di riferimento per coloro che non considerano l’essere umano una merce, che considerano giustamente l’essere umano centrale per la vita e per la natura. Non è una battaglia ideologica quella del Cinabro e di Pro Vita e Famiglia ma una lotta di civiltà, quella della civiltà europea. Negli ultimi decenni l’attacco all’uomo come è inteso da sempre avviene attraverso l’ideologia gender, che intende cancellare l’identità di uomo e di donna e quindi, di riflesso, della società rendendola una realtà fluida e indefinita senza punti di riferimento, dove la vita ha un senso solo se risponde ai dettami del materialsimo e della mercificazione. Questo è il senso dell’imposizione dell’aborto e dell’eutanasia. L’affermazionei della tecnologia ha lo scopo di ridurre gli uomini a servi di un sistema che ha regole che si rifanno alla rivoluzione digitale con fondamenti materialisti. L’informazione manipolata spinge poi ad accettare fenomeni tipici della decadenza e a introdurli nelle menti dell’uomo medio. Interverranno Maria Rachele Ruiu, membro del comitato direttivo del Family day e di Pro Vita e Famiglia”; Simone Pillon, avvocato e scrittore; Francesco Borgonovo, vicedirettore di “La Verità” e scrittore; Enrica Perucchietti, scrittrice e ricercatrice indipendente; Francesco Giubilei, presidente del Movimenti Idea nazione Futura ed editore; Marcello Foa, docente di Comunicazione all’Università cattolica di Milano. Modererà Paolo Inselvini.
Non mi pare logico mettere nello stesso sacco ciò che appartiene ad universi diversi: aborto ed eutanasia (espressione di libertà, e di giusto laicismo, non di oppressione), rivoluzione digitale (come 130 anni fa l’energia elettrica e poi la radio, l’auto, l’aereo ecc., indietro non si torna), intelligenza artificiale (non esiste, è solo la somma di molte conoscenze attraverso la digitalizzazione, vale quanto sopra). L’informazione è manipolata per chi se la crede, cioè aderisce a quella propaganda, dal surriscaldamento globale all’auto elettrica ecc. Non esiste ancora, per fortuna, la ‘polizia del pensiero’ di Orwell. La deriva neoliberale è solo una formula giornalistica vuota. Si può essere liberali, liberalconservatori ecc. senza aderire né alle teorie gender, né alle follie dell’estremo Politically Correct.
La tragedia che da oltre un anno si sta consumando in Ucraina non è la conseguenza del neoliberalismo o del Politically Correct, ma è l’eredità, un frutto marcio di nazionalismo, imperialismo e postcomunismo stalinista.