Potrebbe essere andata così: “Altezza serenissima, signor Doge, permetta un parola…” “Dimmi Parodi, ma in fretta, che oggi ho molto da sbrigare” “Gli emissari del regno d’Inghilterra chiedono se gli possiamo prestare le nostre bandiere.” “Chiedi quante palanche ci hanno in borsa” “Dicono che ne possono sborsare X…” “Se vogliono concludere l’affare ce ne devono dare il doppio” “…Per loro va bene, ma chiedono di darle a rate”. “Che non siano troppe, però”. E da quel giorno del lontano 1190 le navi inglesi poterono issare il vessillo con croce rossa in campo bianco della repubblica di Genova. Che inghippo c’era sotto? Nessuno, i motivi sono alla luce del sole. Perché gli Inglesi chiesero e ottennero l’uso della bandiera genovese e perché l’attuale sindaco in carica di Genova Bucci chiede nel 2018 gli arretrati a Buckingham Palace? Fra il serio e il faceto la richiesta del sindaco alla regina è stata riportata dai media di mezza Europa. Per la serie: il peso della storia e l’intelligente goliardata di un sindaco:
“Vostra Maestà” scriveva “mi dispiace informarvi che dai miei libri contabili risultano insoluti i pagamenti dei diritti d’uso della nostra bandiera per gli ultimi 247 anni” ammettendo poi di essere stato serio solo a metà. Bucci ha aggiunto tuttavia che i fondi potrebbero essere l’occasione di una grande operazione di marketing per la città; “Invece di contanti, potremmo chiedere all’Inghilterra di restaurare uno dei nostri vecchi palazzi o fare una donazione in beneficenza. Ci guadagnerebbero in immagine.” Sulla vicenda si scomoda anche il The Times in un articolo di Tom Kington del 06-07-2018 che titola: “Genoa flags up unpaid bills by England for flying the cross of St George” mentre Angela Giuffrida su The Guardian del 5-06-2018: “L’Inghilterra è in debito con la croce di San Giorgio, sostiene il sindaco di Genova. Per questo privilegio, il monarca inglese pagava un tributo annuale al doge di Genova. Tuttavia, il tributo apparentemente è caduto nel dimenticatoio dopo il crollo della repubblica. È altamente improbabile che l’idea di Bucci abbia basi legali, ma la questione è stata oggetto di contesa tra i due paesi per secoli. Il 4-10-2019 thatsliguria.com scrive: “In araldica, la Croce di San Giorgio è una croce rossa su sfondo bianco, che dal Basso Medioevo venne associata a San Giorgio il santo militare…fu poi scelta come simbolo dei pellegrini che si recavano nei luoghi santi della cristianità. Divenne anche un simbolo degli eserciti crociati tra cui quello genovese…La bandiera…rappresenta un valore automatico di difesa. Se le navi nemiche la vedevano issata su qualsiasi altra nave, evitavano il conflitto e non si avvicinavano nemmeno. Così nel 1190 i regnanti londinesi ottennero l’uso della bandiera genovese per le loro navi che entravano nel Mediterraneo per beneficiare di quella protezione. Pagando tributo.
Approfittando del declino di Genova i Brits dal 1771 smisero di pagare il tributo, utilizzando il vessillo come bandiera ufficiale e nel 1801 esso entrò a far parte dell’Union Jack, la bandiera del Regno Unito di Gran Bretagna.
Emma Law, Hub Writer, il 18 luglio 2018 su theculturetrip.com: “La Croce di San Giorgio è stata un emblema dell’Inghilterra fin dal Medioevo. Il folklore popolare suggerisce che sia stato Riccardo Cuor di Leone ad adottare sia la bandiera che il santo patrono della città di Genova…durante le Crociate. Secondo il sindaco ligure, tuttavia, l’Inghilterra non ha tenuto fede ai patti e negli ultimi 250 anni la bandiera è stata sostanzialmente oggetto di furto…molti storici ora credono che gli inglesi abbiano effettivamente stretto un accordo con il Doge di Genova nel 1190. Il monarca inglese pagava una quota annuale per il privilegio di battere bandiera genovese, ma nel corso degli anni sembra che gli inglesi abbiano semplicemente smesso di effettuare pagamenti…E ora…cosa succederà? Chissà! Forse l’Inghilterra pagherà tutte quelle tasse…anche se non ci credo molto…”
Da un notiziario Ansa del 15-04-2019: “Un reale Gb a Genova per risolvere la crisi della bandiera”. Quando si dice che i Brits fan sempre sul serio…
“C’è un nuovo capitolo nella querelle diplomatica che contrappone Genova e Londra per l’uso della bandiera di San Giorgio; è il viaggio nel capoluogo di qualche membro della famiglia reale inglese.
Anche se è ancora presto per capire chi e quando….è stato proprio il sindaco, durante la presentazione della ‘Giornata della Bandiera’, in programma il 23 aprile 2022 a raccontare gli ultimi sviluppi della vicenda. “Abbiamo ricevuto una lettera direttamente da Buckingham Palace – ha raccontato Bucci -: la famiglia reale ringrazia per la ricerca approfondita che abbiamo svolto sugli scambi del passato e l’organizzatore dei viaggi reali sta ipotizzando un soggiorno di qualche membro della famiglia reale qua a Genova. Ma sulle nostre rivendicazioni di tipo economico non abbiamo avuto risposte precise”…il Comune di Genova ha inviato una copia della lettera anche al primo ministro del Regno Unito di allora Theresa May e a Sadiq Amin Khan, sindaco di Londra.
Tutto a posto? Nemmeno per sogno.
Fabio Canessa il 13-07-2021 su www.genova24.it “straccia” la leggenda citando date, nomi, evidenze, facendo emergere un’altra verità.: “(…) si tratta di una bufala – o, se preferite, di una succulenta leggenda metropolitana…Una vicenda che riempie di orgoglio, ma che purtroppo è del tutto priva di documentazione storica, come ha spiegato più volte negli ultimi anni l’esperto di storia medievale Antonio Musarra, …ricercatore all’università La Sapienza di Roma. Non esiste una sola fonte che parli di un tributo pagato a Genova…Anzitutto è impossibile che nel 1190 gli inglesi pagassero un tributo al doge, semplicemente perché il dogato come forma di governo venne istituito solo nel 1339 col famoso Simone Boccanegra, mentre a quei tempi la Compagna Communis Ianuensis era retta da consoli. C’è poi un altro problema: la croce rossa in campo bianco compare già nell’arazzo di Bayeux che descrive la conquista normanna dell’Inghilterra culminata con la battaglia di Hastings del 1066. Perché mai gli inglesi avrebbero dovuto pagare il Comune di Genova…per un simbolo che usavano già?…Questo non esclude che in futuro possano emergere documenti che lo attestino, ma per il momento siamo nel campo delle leggende.” Peccato.