Se fosse un’opera di Giuseppe Verdi sarebbe sicuramente la Messa Da Requiem. Gabriele Adinolfi, già leader del movimento politico Terza posizione e intellettuale militante, scrive Destra terminale addio (Off Topic, 2022). Un pamphlet affilato che mette la parola tombale su ciò che resta del neofascismo italiano. Parole corrosive. Persino sofferte, non fosse altro che Adinolfi, di quell’area che sta alla destra della destra, è un po’ il padre nobile. Non è onesto intellettualmente chi crede che Lega ed FdI siano due formazioni estremiste e che la loro ascesa abbia in qualche modo a che fare con il ritorno al fascismo. Enrico Letta ha perso elezioni e segreteria dem dando seguito a un mantra isterico. Oltre la Fiamma, però, c’è una galassia. Una galassia di uomini e idee che, sistematicamente, le sbaglia tutte. Un buco nero, anzi. Adinolfi sfoglia l’album di famiglia e ci trova dentro un po’ di tutto: no-euro, no-vax, putinisti, trumpusti, complottisti vari, rossobruni, neomaoisti, filosofi di sinistra convertiti a chissà quale dottrina, social-confusi e caciaroni. E li manda tutti a quel paese. C’è da chiedersi perché dedicare un testo a un polo politico che negli ultimi decenni ha prodotto decisamente troppo poco. Chissà. Avrà avuto evidentemente le sue ragioni. Ed è meglio non approfondirle. La post fazione è di Adriano Scianca e merita di essere letta. Adinolfi, dunque, demolisce e lo fa senza pietà. Nel farlo, però, consegna un’eredità, un seme di coltivare: un’idea chiamata Europa.
Meglio sbagliare tutte che finire a fare gli zerbini di Biden.
ancora con questa Europa? ma chissenefrega; l’europa è un ‘espressione geografica, non esiste come Idea.
Al di là di una destra liberal-conservatrice ‘scrutoniana’ nessuna altra destra ha un futuro politico. Ci possono essere spunti culturali interessanti, ma per lo più son rimasticature, velleità, miraggi, insalate russe indigeste di tanti individualismi….
Va bene il fallimento della destra radicale, ma quella zerbina liberale tanto osannata che diavolo di obiettivi ha raggiunto ? Osservando la società attuale, vi sembra che la destra moderata, quella buona, perbene, abbia portato a casa un qualche traguardo od apportato, negli ultimi 3 decenni, cambiamenti sensibili alla nazione ? La risposta è il nulla assoluto. Nessuna altra destra ha un futuro politico, perché se vuoi governare devi essere servo, sic et simpliciter. Pertanto, meglio fare comunità, costruire società nella società, rifiutare, disobbedire e promuovere uno stile di vita alternativo al degradato costume generale. Passare al bosco.
Ed infatti la Fiamma e’ più splendente che mai….Invece di criticare a capocchia uniti per prepararsi sicuramente a tempi duri…Il Bengodi non lo lasceranno facilmente..
Basta prendere il buono del liberalismo, non le degenerazioni… ‘stile di vita alternativo’mi pare solo una formula. All’ora di mangiare o andiamo al ristorante o al fast-food o al supermarket tutti…
O un panino al bar sarebbe uno ‘stile di vita alternativo’? O magari farsi a piedi 10 chilometri al giorno al posto della metropolitana? O stare al freddo con tre maglioni e due cappotti? O leggere alla luce di candela? O addirittura prendere i propri cabasisi a cazzotti? Tutto molto alternativo…e soprattutto molto utile alla patria, alla nazione, alla tradizione, alle radici, all’identità, all’umanità…
Con la (più o meno) destra liberale (che di liberale ha ben poco, se non la tendenza ad accumulare quattrini) c’è un sacco di gente che gustosamente non fa un tubo, vivendo dei rimasugli del Welfare e RdC… Occorrerebbe una destra che piglia a calci in culo, ma realisticamente lo vedo poco probabile, in Italia ed altrove..
Al ristorante sì, al fast food no, al supermercato in casi eccezionali. Compro direttamente dai produttori, quasi tutto. Lo spirito alternativo risiede oggi più che mai nel comunitarismo, entro il cui alveo tracciare una linea di confine netta tra noi e loro, educare i figli in modo da renderli impermeabili all’indottrinamento incessante attuato attraverso il sistema scolastico e mediatico, rifiutare il melting pot imposto dall’alto, combattere lo spopolamento dei piccoli borghi affinché non scompaiano o peggio ancora cambino composizione etnica, processo purtroppo già in corso, e tante altre cose alla portata di tutti, concrete, non formule vaghe. Che lo spirito avverso funga da magnete per le anime affini, per ripartire dalla base, la famiglia tradizionale, la comunità di appartenenza e quindi la patria.