Non è più sporadico mugugno tramite acidi messaggi via twitter, ma una minacciosa marea di dissensi con accesi dibattiti televisivi, interviste e polemiche immedicabili. Per la serie: “ma come si permette quella di offenderci e di dire chi siamo noi?” Si pensa di mandare il soggetto al rogo mediatico, di bruciare i suoi libri, tra l’altro è già successo per lo zelo di benpensanti iconoclasti. Ma qui i motivi sono legati a opinioni del personaggio non ai suoi lavori letterari. Contro chi transgender, gay, comunità LGBT stanno lanciando animosi anatemi? La “vittima” risponde al nome di Joanne Kathleen Rowling, aspirante erede di Shakespeare, mamma di Harry Potter e della banda di mocciosi e maghi protagonisti delle sue saghe. Fenomeno editoriale e di costume senza precedenti, non necessariamente autentica opera d’arte. Pensa che anche un papa ce l’aveva con lei: “Pope Benedict believes the Harry Potter books subtly seduce young readers and “distort Christianity in the soul”, riportava nel luglio 2005 Today all day. Non conosco giudizi del Vaticano sul Tropico del Capricorno di Henry Miller.
Il motivo delle ingiurie di oggi? Non un libro, ma un’opinione, la convinzione di un’autrice che afferma: “il maschio è maschio, la femmina femmina, ovvero portatori di un marchio biologico preciso e non opinabile voluto dalla Natura.” L’autrice, di sinistra, dice: “Io credo in Dio, non nella magia” -ha foraggiato con un milione di sterline i Labour- tenendo presente che il confine tra Tory e Labour nelle ex terre celtiche è alquanto labile.
Questa contestata “pensatrice” contro corrente interviene con idee spesso giudicate rigide o antimoderne. Rowlings, la donna più influente d’Inghilterra, fra le cento donne più ricche del globo secondo Forbes, è anche benefattrice (la sua attività filantropica vede carrettate di milioni di sterline a sostegno di bambini disagiati, donne smarrite e ricerche mediche.) Tanto per dirne una: nel 2011 ha donato 120 milioni di euro in beneficenza.
Era il 2019, quando J. K. Rowling scende in campo per sostenere Maya Forstater, ricercatrice inglese dimissionata a forza per aver affermato che “il sesso biologico è un dato oggettivo e che le donne trans non sono vere donne”. Forstater ha perso la causa contro il datore di lavoro e Rowling insorge affermando che il licenziamento di Maya Forstater è dovuto all’affermazione che il sesso è una cosa reale e non un’ipotesi. A seguito di questo, l’autrice è stata a sua volta accusata di transfobia da molti suoi fans e dai media. Non paga dello scalpore nel 2020 dichiara che “se il sesso non è reale, allora non può esserci alcuna attrazione tra persone dello stesso sesso. Se il sesso non è reale, si cancella la realtà vissuta da tutte le donne del mondo. […] Cancellare il concetto di sesso significa non dare la possibilità a molti di discutere delle proprie vite”. Dopo queste affermazioni è stata ancora trascinata in una bufera mediatica per transfobia. In un articolo di Adam Forrest su Indipendent del 13-03 2022 la scrittrice se la prende col capo dei Labour il quale sostiene che le donne trans sono a tutti gli effetti donne:
“Sir Keir Starmer has sparked criticism from children’s author JK Rowling for saying “trans women are women” and calling for a more respectful debate on the issue. The Labour leader backed calls to reform the Gender Recognition Act – but said existing UK law meant that transgender women can already be considered women.”
Tutto qua? No. Senti cosa dice Keira Bell, non più femmina, dopo aver mutato sesso: “Ero una ragazza infelice che aveva bisogno di aiuto. Invece, sono stata trattata come una cavia” raccontando la sua peripezia su Persuasion. “Man mano che crescevo ho riconosciuto che la disforia di genere era un sintomo del mio malessere generale, non la causa. Cinque anni dopo aver iniziato la mia transizione per diventare maschio, ho cominciato il processo per contrastarla. Le conseguenze: possibile infertilità, perdita del seno e incapacità di allattare, genitali atrofizzati, la mia voce cambiata in modo irreversibile, oltre ai peli sul viso”. Gli effetti negativi a lungo termine includono osteoporosi, eventi tromboembolici, malattie cardiovascolari e tumori maligni, dice la letteratura medica. La notizia non è nuova, nuove sono le informazioni sulla dimensione del “fenomeno” e sul modo di affrontarlo.
Tavistock centre di Londra, la clinica transgender per ragazzi che chiedono di cambiare sesso, chiude dopo la denuncia di Keira. Il rapporto ha sollevato timori sull’approccio al problema e sul modo “troppo sbrigativo” di condurre in porto la mutazione di sesso. Dopo alcuni affrettati preliminari e spiegazioni sui generis un “brutto” giorno prestabilito Keira entra al Tavistock centre femmina ed esce maschio. Ora vive con il rimpianto di avere scelto di passare al genere maschile da adolescente. Ha ricevuto bloccanti della pubertà dopo troppo pochi appuntamenti e, in seguito, è passata al testosterone. All’età di 20 anni la doppia mastectomia. “Molti bambini verranno salvati dal percorrere il sentiero che ho percorso io”, ha detto alla BBC quando è stata comunicata la chiusura della clinica.
Il fenomeno è in crescita esponenziale in tutto il mondo. “I dati della letteratura scientifica suggeriscono che la percentuale di popolazione transgender dovrebbe essere compresa tra lo 0,5 e l’1,2% del totale. Gran Bretagna e USA sono la punta di diamante in questo tipo di rivoluzioni psico-social-sessuali, il mondo segue a non troppa distanza.
Tornando alla mamma di Harry Potter: sul suo sito ufficiale ha scritto di sostenere le persone trans, ma di essere preoccupata per il fatto che il loro attivismo stia smantellando “il robusto sistema di valutazione che i candidati alla riassegnazione sessuale dovevano superare”, consentendo che avvenga in modo affrettato e senza ricorrere a ormoni e chirurgia, tramite semplice self-identification. Di recente ha ricevuto esplicite minacce alla sua integrità fisica.
Questa follia transgender dovrà pur avere fine… un giorno….