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Home Scritti

F1. Verstappen vince in casa il gran premio dei pasticci

L’olandese fa la voce grossa, esaltandosi di fronte ai suoi tifosi. Terzo Leclerc

by Lorenzo Proietti
7 Settembre 2022
in Scritti
1

La Formula 1 non si ferma e per il quindicesimo appuntamento del 2022 resta nel Benelux: nello specifico a Zandvoort, cittadina sulle rive del Mare del Nord e sede del Gran Premio dei Paesi Bassi.

Il tracciato, stretto, tortuoso, da massimo carico aereodinamico, è molto esigente per gli pneumatici: da qui la scelta della Pirelli di fornire alle squadre la selezione più dura delle mescole, portando le C3 (Soft), le C2 (Medie) e le C1 (Hard).

 

Le prove libere

Il Gran Premio di casa non comincia benissimo per l’idolo di casa, Verstappen: il 33 è costretto a parcheggiare la propria Red Bull, per un problema alla trasmissione, dopo circa dieci minuti dall’inizio delle FP1, sessione alla fine primeggiata da George Russell, con la Mercedes, in 1’12”455 (Soft).

Nelle FP2 si mette in mostra Charles Leclerc, abbassando di centodieci millesimi il tempo della mattina, fino all’1’12”345 (Soft); il monegasco della Ferrari si conferma davanti a tutti anche al sabato mattina, nelle FP3, col tempo di 1’11”632 (Soft).

 

Le qualifiche

Le qualifiche si dimostrano molto serrate, sin dalla prima manche, con Verstappen davanti a tutti nella Q1, in 1’11”317 (Soft); le Ferrari non sembrano lontane: Sainz si prende la Q2, sull’1’10”814 (Soft) ed entrambe se la giocano fino alla fine, nella Q3.

I due run della Q3 sono tiratissimi, sul filo dei centesimi di secondo: Leclerc conquista la pole position provvisoria, in 1’10”456, su Verstappen (complice anche un’imperfezione di quest’ultimo) ma l’olandese è abilissimo a ribaltare la situazione nell’ultimo tentativo, siglando un tempo di 1’10”342 che gli vale la pole position, dopo che il monegasco (condizionato anche da una leggerissima sbavatura tra le curve 9 e 10, la Bocht 9 e la Bocht 10) si era comunque migliorato, in 1’10”363; terzo Sainz (1’10”434), a chiudere un terzetto raggruppato in appena 92 millesimi, poi Hamilton, Perez, Russell.

 

La gara

Allo spegnimento delle luci, Verstappen si difende su Leclerc, così come fa Sainz su Hamilton, mentre Russell perde la sesta posizione in favore di Norris, salvo riprendersela dopo poche tornate.

Verstappen fa l’andatura ma un degrado più elevato del previsto, della mescola più morbida, costringe alcuni, tra i piloti partiti con la Soft, ad anticipare leggermente la prima fermata; tra questi, Sainz e Perez (entrambi alla fine del giro 14, dalla Soft alla media): purtroppo per lo spagnolo, richiamato solo all’ultimo, il tempo perso per la mancanza della nuova posteriore destra, gli costa una fermata di 12”.7, che lo fa sprofondare undicesimo.

Leclerc e Verstappen cambiano a un giro di differenza (entrambi da Soft a Medium), alla fine del 17 e del 18, con l’olandese che coperta la mossa Ferrari, gli rimane davanti, pur Hamilton e Russell provvisoriamente in testa.

Le due Mercedes, scelte le medie per un primo stint da allungare al massimo, accusano comunque la differenza di mescole e infatti Verstappen riprende e sorpassa Russell, per la seconda posizione, sfruttandone la scia (e il DRS) all’inizio del giro 28.

Hamilton si ferma alla fine del successivo, lasciando il comando alla Red Bull numero 33: per l’inglese, gomme dure e il rientro quinto, dietro Perez ma davanti a Sainz (Russell monta le Hard, al termine del 31, riprendendo la pista alle spalle di Hamilton).

Con le Hard, le F1 W13 si dimostrano piuttosto veloci, tant’è che sia Hamilton che Russell chiudono il gap su Perez, fino a sorpassarlo, in fotocopia, all’esterno della prima curva, la Tarzan (rispettivamente, alla tornata 36 e alla 39).

Purtroppo per loro, l’ipotizzata tattica a una sosta sola sarà stravolta dalla neutralizzazione virtuale del giro 48 (causata involontariamente da Tsunoda), dovendo a quel punto, anziché ragionare sulla distanza, piuttosto adeguarsi alla necessità di avere una mescola più fresca per la sezione finale del Gran Premio.

Le Mercedes, però, non sono le uniche a rimetterci: fermatosi alla fine del giro 45 per le Hard (dalle medie), Leclerc si ritrova quarto, una volta che Verstappen, Hamilton e Russell hanno effettuato i rispettivi pit stop in regime di neutralizzazione virtuale, alla conclusione del giro 48 (l’olandese per la dura, Hamilton e Russell per la media).

La neutralizzazione termina al giro 50 ma a rimescolare nuovamente le carte, ci pensa la Safety Car del giro 55, costretta ad uscire per la vettura di Bottas rimasta sul rettilineo (guasto al motore): Hamilton viene lasciato con lo stesso set di medie, mentre gli avversari diretti (Verstappen, Russell, Leclerc; l’olandese e Leclerc alla fine del 56, Leclerc del 57) ne approfittano tutti per ripassare alle morbide.

 

Il Gran Premio ricomincia al giro 61, con Verstappen che scavalca immediatamente Hamilton, come del resto Sainz fa con Perez; l’olandese si invola, al contrario di Hamilton, che paga a carissimo prezzo la scelta di non fermarsi.

Il 44, con gomme medie (e più usurate), perde infatti il podio a vantaggio di Russell (giro 64) e di Leclerc (66).

Nelle ultime tornate, Verstappen si limita a controllare, arrivando sotto la bandiera a scacchi che ne saluta la vittoria, una vittoria ampliamente rimarcata e amplificata dal boato della folla festante: al pilota della Red Bull, anche il punto in più per il giro più veloce, in 1’13”652, siglato al passaggio 62.

Russell e Leclerc completano il podio: per il monegasco, se non altro, la possibilità di aver limitato i danni, a fronte di una Ferrari apparsa ancora in difficoltà con la gestione delle gomme (sia medie che dure), una volta effettuato il primo cambio.

Nelle altre posizioni a punti, terminano Perez, Alonso, Norris, Sainz (quinto al traguardo ma penalizzato di 5” per un impedimento, nei confronti di Alonso, in corsia dei box, durante le fasi concitate al termine del giro 57), Ocon e Stroll.

La Formula 1 tornerà di nuovo in pista nel prossimo fine settimana: il Gran Premio d’Italia, a Monza, potrebbe tra l’altro essere l’occasione perfetta per il riscatto ferrarista.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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Comments 1

  1. Guidobono says:
    5 mesi ago

    Riscatto ferrarista? Con un’auto nettamente più lenta delle Red Bull?

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