La decadenza del mondo moderno invischia tutto, sporca tutto, rende tutto merce quando non macerie. Tutto perde valore per acquisire un prezzo. Non fa eccezione il sesso e la sessualità. Nella società dei consumi, che è anche società dell’immagine, forse perché le due cose sono collegate strettamente, la pornografia è un’attività di commercializzazione del piacere che esprime dinamiche di potere. “Sex” è la parola più cliccata nel web, nel mondo, e milioni sono i siti che soddisfano la domanda di pornografia. Fabrizio Fratus, sociologo comunitarista, si oppone al modello individualista capitalista e liberale anglosassone e ha diffuso, con altri studiosi, il paradigma di vita comunitario attraverso la decrescita felice, l’economia dell’autoconsumo concependo la famiglia come punto irrinunciabile alla base della comunità. La pornografia, sottolinea Fratus, spinge l’uomo a una vita individualistica ed egoistica da rigettare nella sua dimensione di miseria umana.
Ma resta un interrogativo importante: che cosa succede nell’uomo sui piani etico, culturale, fisiologico e comportamentale quando la competizione nella diffusione del porno spinge ad ampliare il mercato massimizzando il profitto? E’ l’interrogativo che si pongono Fratus e Paolo Cioni, medico psicoterapeuta. Il web diffonde immagini e filmati nel mondo 24 ore su 24 e la denuncia che i due lanciano nel libro L’ideologia del godimento è proprio questa: il consumo continuo di pornografia causerebbe, squassando la psiche e la società, dipendenza, devianza, impotenza, su basi organiche, con conseguenti perdite di capacità relazionali, di contatto con la realtà, con l’adozione di modelli lontani dalla realtà, perdita della dialettica di coppia e della capacità immaginativa con conseguente calo demografico come ricaduta nella società.
Una serie di problemi che mostra bene come le ricadute sono molteplici e devastanti. Proliferano account che vendono filmati amatoriali pornografici che danno, soprattutto ai ragazzi, una concezione del sesso diffusa e mercificata che può essere acquistata e prodotta proprio da chiunque. Un sesso virtuale che allontana i giovani da un sano godimento, da una profonda conoscenza del partner che, alla fine, non sarà neanche più cercato visto che i rapporti sessuali (prevalentemente basati sull’autoerotismo) saranno l’orizzonte definitivo in cui le ultime generazioni coniugheranno ricerca dal piacere e sessualità. Insomma, pratica individuale e voyeristica slegata dalla ricerca dell’amore e del piacere con il proprio o la propria partner che porta alla definitiva perdita di sé stessi.
*L’ideologia del godimento. Pornografia e potere nella società delle immagini, di Fratus e Cioni, il Cerchio ed., pagg. 135, euro 18,00 (ordini: ilcerchio.it)
Ma quale ‘decrescita felice’? La decrescita è purtroppo reale (e per nulla felice) e lo vediamo giorno dopo giorno, sempre più poveri, con figli con opportunità di lavori e professioni sempre più scarsi e poco remunerati. Il male di oggi non è il consumismo, ma un mondo ipertecnologico che prescinde sempre più dal lavoro. La cui cultura scema, peraltro, travolta da un edonismo che poco ha a che fare con il profitto… Per l’Occidente. Per il Terzo Mondo pure assai peggio… Altro che ‘gretinismi’ e transizioni ecologiche e battaglie climatiche… Aumenteranno virus e pandemie, la spazzatura ci soffocherà… I disperati del mondo finiranno con invaderci totalmente e le nostre belle leggi ‘progressiste e politicamente corrette’ inservibili nel letamaio prossimo venturo…
La pornografia digitale via Internet avrà molti difetti, controindicazioni ecc. Ma rimuoverla ope legis sarebbe non solo assai arduo, ma praticamente impossibile, come rimettere in uso reggicalze, candele, mutandoni femminili con lo spacco ecc… Le battaglie si vincono ‘cavalcando la tigre’, non mettendo la mano davanti agli occhi per tentare di rimuovere la realtà… Del resto la pornografia ‘per pochi’ ha almeno 3000 anni, da come ci hanno rivelato tombre egizie, greche, etrusche, case di Pompei ecc. Se la scommessa contro il sesso non riproduttivo l’han persa i pretoni cornacchioni durante 16 secoli, armati di San Paolo e Sant’Agostino, chi dovrebbe tentare di vincerla ora?