• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
domenica 14 Agosto 2022
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Rigodon/2. “Eden in fiamme” tra amicizia, incoscienza e senso dell’onore

In libreria il nuovo romanzo di Gabriele Marconi, terzo volume di una trilogia appassionante: un viaggio avventuroso tra Rsi, Roma, cappa e spada

by Roberto Alfatti Appetiti
22 Luglio 2022
in Cultura, Rigodon
0
Eden in fiamme di Gabriele Marconi

È un romanzo di cappa e spada, quello che Gabriele Marconi ha da poche settimane affidato alla Castelvecchi per la pubblicazione. Qualcuno osserverà che mancano i duelli, letteralmente intesi, ma gli altri ingredienti ci sono tutti: l’amicizia che si fa fratellanza, il senso dell’onore, l’incoscienza di cui si nutre il coraggio, la lealtà di chi sa mantenere la parola data e, non ultimo, l’amore che germoglia malgrado la ferocia della guerra e le sue implacabili catene luttuose. Le storie, perché Marconi non è certo un narratore avaro, sono sì avventurose ma fedeli allo sfondo storico, che restituiscono rigorosamente intatto e meglio di mille noiosissimi saggi il clima che portò tanti giovani, molti dei quali appena maggiorenni, a indossare la divisa grigioverde della Repubblica Sociale Italiana quando dalla radio e dai giornali comandavano il “tutti a casa”. «Ci sono cose che vanno fatte perché le credi giuste», spiega seccamente uno dei protagonisti a chi gli chiede perché si è arruolato. Ai personaggi in carne e ossa Marconi ne mescola sapientemente altri d’inchiostro, ma altrettanto verosimili, senz’altro sinceri quando affermano: «volevamo combattere americani e inglesi, non pensavamo certo che saremmo finiti a scannarci con altri italiani». 

Alla ricostruzione accurata degli eventi si concedono ben volentieri alcune licenze poietiche. Così come le richiamate saghe di cappa e spada furono un genere narrativo estremamente popolare, tanto da occupare un posto d’onore nel cinema, nel fumetto e negli altri media, allo stesso modo Eden in fiamme, ultimo romanzo della trilogia marconiana delle stelle danzanti, iniziata con Il romanzo dell’impresa fiumana e continuata con Fino alla tua bellezza, meriterebbe di essere trasposto in un film e letto nelle scuole. 

Gabriele Marconi

Lo stile narrativo di Marconi è asciutto, preciso, veloce, per l’appunto cinematografico, spezzato da flashback temporali che ci trasportano dalla primavera romana del 1979 – dove ci si presenta la voce narrante di Giulio Jentile, ormai anziano, già conosciuto dai lettori delle precedenti opere – al novembre del 1942 sulla linea di Gebel Kalak e poi ancora nella Roma del settembre 1943 nei giorni successivi all’annuncio di Badoglio dell’armistizio, con la Wehrmacht a controllare la capitale. Non c’è spazio per le distrazioni, il lettore è inchiodato alle sequenze rapide della macchina da presa dell’autore che, inquadratura dopo inquadratura, ci mette all’inseguimento dei personaggi.

Ben guardandoci dallo spoilerare, tratteggiamo soltanto alcuni dei profili dei protagonisti. Giulio Jentile è un ex ardito, ha fatto il Piave e il Col Moschin, «che è un colle e non un colonnello», è stato legionario a Fiume con il comandante Gabriele d’Annunzio e soprattutto con Marco Paganoni, coprotagonista della saga, per riparare al torto fatto all’Italia con la «vittoria mutilata» della Prima Guerra Mondiale. Per non farsi mancare nulla, Giulio e Marco, dopo aver condiviso il fermento rivoluzionario dell’impresa fiumana, si erano ritrovati sul fronte franchista nella Guerra Civile Spagnola e questa, come suol dirsi, è un’altra storia, ampiamente trattata in Fino alla tua bellezza. Nell’incipit di Eden in fiamme lo ritroviamo in ospedale, da poco operato al femore, seduto su una sedia a rotelle: «Di questi tempi e in questo poco conta poco il fatto che io abbia o meno un nome. Ho una cartella clinica appesa al letto e tanto basta». 

Quando Giulia, studentessa al quinto anno dell’Archimede, liceo rosso di Roma, fidanzata con suo nipote Giaco, gli chiede di raccontare la storia dei volontari della RSI, Giulio acconsente, anche se dovrà attingere ai diari del figlio Junio, padre di Giaco, morto di cancro. Perché quella dei «600mila volontari partiti contro tutto e contro tutti» è la storia di Junio e della sua generazione. 

L’antefatto: una professoressa di Giulia stava parlando dei giovani partigiani come esempio di somma responsabilità civica e, di fronte alla richiesta di Giulia di parlare anche dei repubblichini, li aveva liquidati come «prezzolati da quattro soldi» e dopo un’agitata discussione alla ragazza era stata “concessa” la possibilità di raccontare la storia della parte “sbagliata” in una tesina.

Così il vecchio Giulio, vincendo il dolore che gli procura rileggere le carte dell’amato figlio, senza mai incedere nella retorica o «scorticarsi il fegato col cinismo amaro dei reduci», inizia il racconto. «Parlerò di un mondo, di coloro che lo abitarono e delle fiamme che infine lo incendiarono. Lo farò senza alcuna prudenza, perché quegli uomini e quella donne non meritano parole prudenti, loro non lo furono e non lo sarò io».

L’imprudente Marconi trascina Junio e i suoi amici Alfredo e Giacomo, conosciuti durante un campo di addestramento della GIL e tutti e tre di San Lorenzo, a Monte Mario, dove c’è una caserma in cui si sta riorganizzando una compagnia.

«L’8 settembre li aveva lasciati come naufraghi tra i rottami di una nave spazzata via dal mare in tempesta – racconta Giulio / Gabriele – sotto un cielo cupo e nero che li privava di qualsiasi punto d’orientamento, ma finalmente avevano trovato uno scoglio a cui aggrapparsi».

È una Roma spettrale, quella in cui si muovono, con le macerie ancora accatastate alla base dei palazzi sventrati dai bombardamenti. Gli antifascisti, che nei giorni successivi all’armistizio erano scesi in strada per decapitare busti di Mussolini e distruggere le icone del regime, oltre che per stanare i fascisti, ora sono spariti. C’è un’aria sospesa che avvolge d’incertezza i nostri antieroi. C’è lo spazio anche per concedere un cameo letterario a un famoso commilitone, Mario Castellacci, autore della famosa Canzone strafottente, com’era originariamente titolata. «Ma i più la conoscevano come Le donne non ci vogliono più bene, che erano i versi iniziali, seguiti da quel “perché portiamo la camicia nera” che raccontava il senso di alterità che ormai sentivano i ragazzi che si erano buttati in quell’avventura».

Vittoria e sconfitta sono nelle mani di Dio, ci ricorda Marconi nell’epigrafe posta all’inizio del capitolo I, «ma del tuo onore solo tu sei signore e re».

Buona lettura o forse dovremmo dire “buon viaggio”, poiché di questo si tratta. Sempre.

*Eden in fiamme di Gabriele Marconi (pp. 192, Castelvecchi, euro 17,50)

@barbadilloit

Roberto Alfatti Appetiti

Roberto Alfatti Appetiti

Roberto Alfatti Appetiti su Barbadillo.it

Tags: castelvecchiedengabriele marconiroberto alfatti appetiti

Related Posts

Alcune considerazioni in merito al percorso messianico e profetico di Padre António Vieira\1

Alcune considerazioni in merito al percorso messianico e profetico di Padre António Vieira\1

14 Agosto 2022
Il lucido disincanto di Giuseppe Berto

Il lucido disincanto di Giuseppe Berto

13 Agosto 2022

Le radici dell’idealismo e le lettere a Croce di Julius Evola

Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico

Stefan Zweig, il destino infranto di un europeo

Kokutai no Hongi ovvero l’essenza del Giappone

Knut Hamsun, un’invettiva contro il mondo moderno in forma di poesia

Fenomenologia del connubio tra “Venditti e De Gregori”

Quel best-seller barricadero clandestino che infiammò gli anni Settanta 

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Il caso. Arriva Rosiko il gioco da tavola di guerra tra i quartieri di Roma

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Statistiche. Tutti i colori delle maglie del calcio italiano: prevale il rosso

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Alcune considerazioni in merito al percorso messianico e profetico di Padre António Vieira\1

Alcune considerazioni in merito al percorso messianico e profetico di Padre António Vieira\1

14 Agosto 2022
Libri d’estate. Perché leggere “La Veglia Pasquale e gli After-Hours”

Libri d’estate. Perché leggere “La Veglia Pasquale e gli After-Hours”

13 Agosto 2022
Il lucido disincanto di Giuseppe Berto

Il lucido disincanto di Giuseppe Berto

13 Agosto 2022

Ultimi commenti

  • Francesco su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Guidobono su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Got56 su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • GOT56 su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Guidobono su Le radici dell’idealismo e le lettere a Croce di Julius Evola
  • Guidobono su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Ferna su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più