• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
giovedì 12 Giugno 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Libri

Marcello Veneziani contro la “Cappa” del conformismo

Il nuovo saggio per Marsilio dell'intellettuale pugliese:una disamina dell'oppressione del pensiero unico con indirizzi per una resistenza patriottica

by Giovanni Sessa
12 Maggio 2022
in Libri
3
La Cappa l’ultimo libro d Marcello Veneziani per Marsilio

Marcello Veneziani nel suo ultimo libro edito da Marsilio, La Cappa. Per una critica del presente (pp. 204, euro 18,00), entra nelle vive cose della crisi contemporanea. Bauman ha descritto l’uomo contemporaneo come l’abitatore, per eccellenza, della crisi. Tale condizione ha, nel corso del tempo, non solo corroso le speranze in un possibile cambiamento, ma ha creato un clima di diffuso disagio che, a dire di Veneziani ha infine assunto il volto di una Cappa opprimente e pervasiva: «Ci manca il respiro, e non sappiamo dire in che senso, in che modo, perché. E’come se fossimo sotto una Cappa» (p. 7). In tale situazione, a venir meno è l’intelligibilità del reale, non riusciamo a cogliere la dimensione di senso della vita e del mondo. Vengono meno lo spessore, la consistenza della realtà. Tutto appare svuotato, pervaso dal vuoto nullificante. Il dirompere imprevisto della pandemia ha radicalizzato gli aspetti negativi della Cappa, determinando una restrizione senza precedenti della dimensione relazionale della vita.

   Esito ultimo di tale processo è da individuarsi nell’oscuramento: «di ogni trascendenza, ogni passato e futuro» (p. 8). Così la vita si è ridotta a mero presente di produzione-consumo, dominato dal deus ex machina della società liquida, la Tecnica, il cui dominio appare incontrastabile in quanto: «la sua crescita senza scopo prevale sul controllo e la motivazione» (p. 9). La Cappa è, in ogni caso, un prodotto strettamente legato e connesso a  ciò che Veneziani chiama la Cupola: «E’il ceto dominante che sovrasta la società; i vertici della finanza, della tecnica, dei social-media, della salute» (p. 9), coadiuvati nella creazione del senso comune contemporaneo, dai potentati della comunicazione. Nella governance, che il politologo francese Guy Hermet ha definito, non casualmente, Nuovo Regime, inverno della democrazia, si è pienamente manifestato il tratto epidemico (in senso greco, sovrapposizione degli apparti sul popolo) proprio delle democrazie liberali, rilevato nel secondo dopoguerra dal filosofo Andrea Emo. 

   Cosa assai significativa e grave è, a dire dell’autore, la stringente corrispondenza che si è istituita tra la nostra interiorità e la Cappa esterna che, in tal modo: «tocca la sfera esistenziale e pervade le menti, le anime, permea lo Spirito del tempo» (p. 11), in una parola crea il brodo di coltura del mainstream, dell’intellettualmente e politicamente corretto. Tutto appare in movimento, senza più confini né limiti: «i sessi sconfinano e mutano, le differenze scolorano e si uniformano, la natura è  abolita, la realtà è revocata, i territori perdono le frontiere» (p. 11). Su tutto vige la censura del mainstream, dell’unica religione rimasta su piazza, quella dei “diritti dell’uomo”. Essa è, in sostanza, centrata attorno al rifiuto del diritto naturale, in nome dell’autodeterminazione di un soggetto ridotto a Narciso. A lui solo spetta di “definirsi” in un modo o in  un altro. E’ la società del transgender, che domina in ogni ambito, del flusso continuo. In essa, ricorda Veneziani, è stata rimossa l’idea di Natura, surrettiziamente sostituita con quella di “ambiente”. Una siffatta rimozione ha squilibrato la stessa relazione uomo-donna, come i “femminicidi” stanno a dimostrare. L’enfasi portata sulla violenza di genere, in realtà, è mirata a destituire di credibilità l’istituto famigliare, ultimo veicolo della Tradizione: «a fronte di alcune migliaia di casi  di violenza […] in casa, ci sono milioni di famiglie  e di coppie tradizionali che non conoscono violenze» (p. 45). Mentre da un lato, appare al senso comune legittima la miserevole pratica dell’utero in affitto, la biopolitica fa della difesa della salute del corpo, la propria religione. Del resto: «nel nome della salute in pericolo, come abbiamo sperimentato, è possibile revocare la libertà […] la Costituzione e la democrazia» (p. 51).

    Oggi la biopolitica va trasformandosi in psicopolitica: «potere che plasma e seduce le menti» (p. 62). Tale caratteristica del potere ha prodotto la cancel culture, che non è semplice tentativo di eliminazione dal passato di figure e idee non gradite all’intellettualmente corretto, come si vorrebbe far credere, ma è cancellazione tout court della cultura e del passato. In particolare, si vogliono rimuovere dalla storie idee, linguaggi, eventi, personaggi non conformi, attraverso l’alleanza esplicita del neo-capitalismo con il radical-progressismo: «la ditta correttiva fabbrica pregiudizi seriali e parole liofilizzate: la loro applicazione esime dal ragionare […] e infonde in chi li usa una presunzione di superiorità etica» (p. 85). Chi dissente dal canone vigente è ridotto al rango di “condannato dalla storia”, ridotto alla dimensione del reietto. Arte, letteratura e pensiero hanno assunto tratto acritico, sono negazione esplicita della loro essenza. Applaudite dai potentati comunicativi a condizioni che cantino le sorti progressive di un’umanità sempre più confusa, immemore, sradicata.

   Cosa opporre allo stato presente delle cose? E’ necessario, innanzitutto, rileva Veneziani, non cadere preda dello sconforto, ma neppure coltivare facili sogni escatologici e paligenetici. Né rivoluzioni, né rivolte si stagliano all’orizzonte della società “coperta” dalla Cappa. Questa può essere non divelta, ma semplicemente scalfita, forata dalla “spada” del pensiero. La filosofia, oggi  al servizio del Gestell, potrebbe essere disciplina utile a tal scopo, a condizione che si lasci alle spalle il puro accademismo intellettualistico e la posizione ancillare nei confronti del nichilismo e dell’iperindustrialismo. L’autore si confronta con l’esito meramente “descrittivo” che il filosofare ha avuto nel pensiero di Umberto Galimberti, nota, inoltre, come le significative critiche di Cacciari e Agamben al “Comitato di Salute pubblica”, abbiano determinato la loro ghettizzazione e, in certi casi, la loro derisione. Segni dei tempi! Veneziani recupera al sapere il “pensiero meridiano”, vivo già nelle pagine di Valéry e Camus e riproposto dalla sociologia di Franco Cassano: «E’ il pensiero del Sud, della terra del mare e della luce; […] pensiero che si lega al genius loci» (p. 150). E’ il ritorno alla physis mediterranea, capace di riattivare i legami comunitari, i confini, le appartenenze. In essa alberga il sacro, per questo dalla natura traluce la bellezza.

  Tale filosofia ha coscienza della propria relazione con il passato e si apre ai luoghi: «oltre i tempi» (p. 151), colloquiando con l’eco del mito. Nonostante il grigiore indotto dalla Cappa, è ancora possibile pensare di poter tornare a riveder le stelle.

@barbadilloit

Giovanni Sessa

Giovanni Sessa

Giovanni Sessa su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: BarbadilloGiovanni Sessala cappaMarcello Veneziani.marsilio

Related Posts

Il principio femminile e il sacro nella storia dell’Occidente secondo Lopane

Il principio femminile e il sacro nella storia dell’Occidente secondo Lopane

11 Giugno 2025
Bardèche racconta Louis-Ferdinand Céline come «un rivoluzionario della letteratura» 

Perché la biografia “Louis-Ferdinand Céline” di Bardèche è un libro prezioso

9 Giugno 2025

Segnalibro. Chitty Chitty Bang Bang, la celebre automobile magica che solcava i cieli

Il Mezzogiorno che vive dentro di noi nel racconto di Marcello Veneziani

Segnalazione. “Il Mito di Roma” di Filacchioni tra storia, icone e politica

Segnalazione. Le Parigi di Drieu La Rochelle nel saggio edito da Bietti

Carlo Tortarolo scultore di uragani

“Essere e tempo in Ugo Spirito”: un saggio sul filosofo di Cavallera

L’eredità per una vita di milizia: gli scritti di Rutilio Sermonti

Comments 3

  1. Sandro says:
    3 anni ago

    Bellissima recensione

  2. Guidobono says:
    3 anni ago

    Discussione viva già ai tempi di Rousseau. Conta più la natura o l’ambiente nel definire una personalità? Quello che oggi è più grave è la rimozione stessa del concetto di natura, per sposare l’astrazione, ciò che piace o sembra bello… Nella natura c’è tutto. La natura non è ne buona de cattiva. Fino ad un certo punto pensa di sopravivere, perdendo pezzi per strada (le speci estinte della fauna). Chi nasce con 6 dita, chi senza un rene o con l’attrazione per lo stesso sesso… Scherzi della natura, sui quali nulla vale una cappa di Politically Correct, al massimo il rifacimento di un naso…

  3. Guidobono says:
    3 anni ago

    …o il raddrizzamento dei denti….

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Riviste. Il nuovo Diorama Letterario: Tarchi analizza gli “Anni distruttivi”

Arriva il nuovo numero di Diorama Letterario (rivista di Marco Tarchi)

12 Giugno 2025
Mostre. A Genova (fino al 15 giugno) l’esposizione “I 16 Eroi di Premuda”

Mostre. A Genova (fino al 15 giugno) l’esposizione “I 16 Eroi di Premuda”

12 Giugno 2025
Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

12 Giugno 2025

Ultimi commenti

  • pasquale ciaccio su La stanza dell’ospite. I “buoni” che censurano i fatti, se li urtano
  • Roberto Rossi su Il ricordo. Giuseppe Del Ninno intellettuale libero tra cinema e Nuova Destra
  • Guidobono su La stanza dell’ospite. I “buoni” che censurano i fatti, se li urtano
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Sandro su Segnalazione. Le Parigi di Drieu La Rochelle nel saggio edito da Bietti

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più