Archiviata la tappa di Imola, la Formula 1 sbarca in Florida, per la grande novità del Gran Premio di Miami.
Il tracciato, un cittadino non permanente di 5412 metri, conta 19 curve; tre sono le zone DRS: sul rettilineo principale e negli allunghi tra le curve 10-11 e 16-17.
Per l’occasione, la Pirelli porta mescole C4 (Soft), C3 (Medium), C2 (Hard).
Le prove libere
Il venerdì della Ferrari comincia bene, con Leclerc primo nelle FP1, in 1’31”098; nelle FP2 del pomeriggio, a sorpresa, davanti al gruppo si issa George Russell con la Mercedes (1’29”938).
Nelle FP3 di sabato mattina, a primeggiare è invece la Red Bull di Sergio Perez, col tempo di 1’30”304.
Le qualifiche
Le qualifiche ripropongono gli scenari delle libere: nella Q1 è Leclerc il più veloce, in 1’29”474, confermandosi pure nella Q2 (1’29”130).
Il monegasco è incontenibile e si prende anche la pole position, fermando il cronometro sull’1’28”798, con Sainz secondo, a completare una prima fila tutta Ferrari; Verstappen, che pure aveva segnato la pole position provvisoria nel run iniziale (1’28”991) si deve accontentare della terza posizione, dopo aver commesso un errore nell’ultimo, decisivo tentativo.
Quarto Perez, poi Bottas, Hamilton, Gasly, Norris, Tsunoda e Stroll.
Da segnalare, le prestazioni non certo esaltanti di Alonso, Russell e Ricciardo, rispettivamente 11°, 12° e 14°.
La gara
Stroll e Vettel (qualificatosi 13°) sono costretti a partire dalla corsia dei box per un problema di temperatura del carburante: le loro posizioni in griglia restano dunque vuote.
Allo spegnimento dei semafori, Leclerc tiene bene la testa, con Verstappen che sopravanza Sainz e si prende la seconda piazza; male Hamilton, che alla fine della prima tornata è ottavo, salvo recuperare una posizione su Alonso al giro 3 e la sesta su Gasly, tre passaggi dopo.
Al giro 9, cambio in testa: uscito meglio dall’ultima curva e sfruttando il DRS, Verstappen prende la scia di Leclerc e lo sorpassa in fondo al dritto; a quel punto, l’olandese costruisce un piccolo vantaggio, portando il ferrarista ad anticipare leggermente la prima fermata, al giro 24, montando le Hard.
Il leader Verstappen gli risponde al giro 26, come del resto fanno Sainz e Perez al 27: per tutti, c’è il passaggio dalle medie alle gomme dure.
Ad eccezione di alcune battaglie a centro gruppo, dettate dalla girandola delle soste, lo sviluppo della gara non cambia, quando al giro 40 Gasly, già in difficoltà in seguito ad un leggerissimo contatto con Alonso, arriva largo al tornante e nel tentativo di recuperare la traiettoria ideale si tocca con Norris, spedendolo contro il muro: l’iniziale neutralizzazione virtuale si trasforma presto in Safety Car; ne approfittano Russell (che scattato con le Hard e risalito quinto, ancora non aveva “pittato”) e Perez, per montare delle medie, mentre Ocon rischia le Soft.
Si ricomincia al giro 47, con Verstappen e Leclerc che allungano, mentre Sainz si deve difendere da Perez.
Il messicano romperà gli indugi cinque passaggi dopo, al giro 52, partendo lontanissimo e attaccando all’interno della prima staccata, salvo arrivare lungo; Sainz incrocia e si riprende a terza posizione.
Intanto, approfittando dell’errore di Bottas in uscita dalla curva 17, le due Mercedes avevano sopravanzato il finlandese nella tornata 49, con Russell che avrebbe sopravanzato il compagno Hamilton, per la quinta piazza, al giro successivo, per ripassarlo ancora, dopo un altro scambio, al 54.
Le ultime palpitanti tornate vivono del tentato riavvicinamento di Leclerc nei confronti di Verstappen ma l’olandese non si scompone, tenendo fino alla fine.
La bandiera a scacchi saluta dunque la seconda vittoria consecutiva, impreziosita dal punto bonus per il giro più veloce, fatto segnare alla tornata 54, in 1’31”361.
Con lui, sul podio, salgono i due ferraristi Leclerc e Sainz, mentre punti iridati vanno anche a Perez, Russell, Hamilton, Bottas, Ocon, Albon con la Williams e Stroll.
Fernando Alonso, ottavo sotto la bandiera a scacchi, scivola in undicesima posizione, a causa di una doppia penalità di 5”, la prima comminata per la toccata con Gasly, la seconda per aver tratto un vantaggio da una uscita di pista.
Stessa sorte per Ricciardo che, undicesimo al traguardo, scala tredicesimo in seguito a 5” di penalizzazione assegnati per un vantaggio tratto da un fuori pista.
Il prossimo appuntamento, tra due settimane, a Barcellona, per il Gran Premio di Spagna.