La vita di Gesù Cristo è stata descritta da vari autori: Ernest Renan, Giovanni Papini, Josè Saramago, François Mauriac, Georg W. F. Hegel, Norman Mailer, Luigi Santucci. Prima ancora, Ludolfo di Sassonia, nel 1474, con il best seller medievale Vita Iesu Christi. Talvolta alcune di queste biografie hanno scatenato polemiche, come a esempio quella scritta da Papini che segnava, peraltro, il momento di conversione dello scrtittore fiorentino dal paganesimo al cattolicesimo.
Versioni ben raccontate, romanzate, trasposte secondo gli aspetti della fede e della storia. Adesso, è in libreria la Biografia di Gesù secondo i Vangeli, del cardinale Gianfranco Ravasi, biblista ed ebraista, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che offre una immagine di Gesù basata esclusivamente sui quattro Vangeli. Essendo scarsa la documentazione storica e quella archeologica, scegliere un percorso già definito dalla Chiesa significa fissare il perimetro narrativo e interpretativo di questo scritto. Infatti, questo libro segue il doppio percorso della fede, visto che gli evangelisti erano fedeli di Gesù, e della storia per quello che è riportato di storico nei quattro libri. Impresa non semplice sebbene le fonti siano alquanto circoscritte come già il titolo indica. Una scelta di metodo, quella di Ravasi, secondo la quale il divino, il Cristianesimo cioè, diviene una storia grazie a un uomo che rappresenta Dio, incarna Dio. Lo spiega bene nell’introduzione lo stesso autore che, citando Mauriac e Wittgenstein, afferma che il Cristianesimo non è altro che la “descrizione di un evento reale nella vita dell’uomo”. Per Ravasi è centrale il detto di Giovanni “Il logos/verbo si fece carne”, cioè il divino si fa storia. La documentazione che sostiene l’architettura di questo assunto è scarsa e rientra tutta nei quattro Vangeli. In pratica, storia e fede sono fuse in maniera completa e quindi questa biografia non ha un valore scientifico per definizione ma un grande valore nella prospettiva di chi ha fede. Una semplificazione e sistematizzazione del racconto attraverso i Vangeli, brillante se si pensa che Ravasi fornisce alla storia una certa unitarietà. Dato più importante se si pensa che alcuni dettagli storici fra un Vangelo e l’altro sono anche in contraddizione. Ravasi lo ha fatto in maniera eccellente, nel solco dell’indicazione dello studioso domenicano Marie-Joseph Lagrange che nel suo Evangelo di Gesù Cristo affermò che “I Vangeli sono la sola vita di Gesù Cristo possibile a scriversi, purché si riesca a ben comprenderli”.
Infatti, non sono libri di storia ma scritti relativi alla storia di Gesù. Al centro di tutto ritorna il mistero dell’incarnazione, attraverso i racconti dell’infanzia, dove Cristo visse, le sue opere e i suoi miracoli, le parabole, la morte (per redimere i peccati del genere umano) e la resurrezione dopo tre giorni dall’evento del Golgota. Non solo: Ravasi non manca di fare riferimento, alla fine del libro, anche ai Vangeli apocrifi.
Al centro di tutta la narrazione la storia di Gesù e le sue opere. Così, non si tratta di una nuova vita di Gesù ma la biografia dei Vangeli, la vita di Gesù narrata dai Vangeli in maniera compatta, chiara, evidente, attorno a nuclei ben messi a fuoco. Una visione prospettica che forse solo Ravasi è in grado di compiere.
*Biografia di Gesù secondo i Vangeli, di Gianfranco Ravasi, Cortina ed., pagg. 252, euro 19