Lasciate perdere l’affluenza (41,52%, che poi scende a 40,82% con bianche e nulle) e concentratevi su chi ha votato. Allora Dipiazza (centrodestra) ha vinto 51,37% contro Russo (centrosinistra) fermatosi a 48,63%.
Ma dove e come saltano fuori queste percentuali in una Trieste che resta una città complessa…
Partiamo dal vincitore. Dipiazza ha costruito il suo successo nella periferia per eccellenza, nei rioni di Servola (dove non c’è più la Ferriera), Chiarbola (da sempre quartiere con una presenza di famiglie discendenti di esuli istriani), Valmaura e Borgo San Sergio: il risultato è nettissimo 62,8% a 47,2%.
È sempre nella periferia e nei rioni veri della città che Dipiazza vince, come San Giovanni (un tempo ostico alla destra), Chiadino e Rozzol (dove c’è il quadrilatero di Melara) in cui prevale 51,8% a 48,2%. E ancora nel cuore di Barriera Vecchia e San Giacomo, quartieri popolari, dove allunga 52,4% a 47,6%. Mica da questa volta, è da decenni che l’ex rione rosso, dove in passato contava almeno quattro sedi di Pci ed extraparlamentari di sinistra fra Barriera e San Giacomo, strizza l’occhio a destra (il parlamentino è governato da numerosi mandati dal centrodestra, anche quando il centrosinistra vinceva in municipio con l’imprenditore Illy).
Ma allora perché questo distacco modesto fra Dipiazza e Russo. Semplice. La situazione si capovolge in centro, precisamente nella circoscrizione di Città nuova, San Vito e Città vecchia con un eloquente 44,7% a 55,3%. È cambiato il vento da una decina d’anni, con uno spostamento verso il Pd e la sinistra perché, prima, seppur con delle oscillazioni in epoca illyana, era una circoscrizione governata dal centrodestra. Non è più così. Passa Russo anche a Roiano (con una componente slovena), Gretta (attaccata all’altipiano), Barcola, Cologna e Scorcola (quartieri bene) con Dipiazza fermo al 49,3% e Russo 50,7%.
Accennavamo al voto sloveno, beh qui analizzando Altipiano Est (42,1% a 57,9%) e soprattutto Altipiano Ovest (36% a 64%) il dato per Russo indica un chiaro voto etnico che resiste. Nonostante la caduta dei confini, dello scontro ideologico e la contrapposizione del passato. Una curiosità a riguardo: la Slovenska Skupnost rimane fuori dal Consiglio comunale, il simbolo del tiglio in una lista della coalizione Russo con anche i seguaci di Renzi, di Calenda d degli ex Cittadini illyani è andata male. Il più votato Mocnik della Ssk ma non è bastato.
Diciamo che la creazione di tre (quasi quattro, visto il risultato) liste inesistenti non ha premiato Russo, di fatto piegato su Pd e Punto franco. Le liste “fantasma” di Pensionati e Animalisti sono state, anzi, forse un boomerang assieme ai pochi voti di Uniti sinistra irriconoscibile e schiacciata fra Pd ed estrema sinistra. Dipiazza invece poteva contare su liste e partiti che, tutti, hanno portato consenso, oltre a quello del candidato sindaco. E in più non c’era un’estrema destra a poter drenare consensi.
Insomma, il sindaco Dipiazza nonostante gli sforzi non ha raccolto molto in Altipiano (servirebbe un raffronto con il passato, magari su Opicina, mentre verso Basovizza non c’è partita) mentre ha fatto il pieno nelle periferie, sulle quali ha investito anche molto e resta un terreno da coltivare per il suo schieramento. Mentre il centro città resta da analizzare e approfondire. Analisi sociologiche non ne faccio, accontentatevi dei numeri in percentuale. Lo snobismo e gli strali di certi intellettuali, uscite ancora una volta anche in questa campagna elettorale, fra dichiarazioni e manifesti da firmare, di certo non ha aiutato lo sfidante.