Charles Maurras (1868-1952) è stato un politico, scrittore, giornalista, poeta, fondatore del movimento Action Française e dell’omonimo quotidiano nazionalista. Fondò l’ideologia “maurassiana”, dal proprio nome, assumendo un ruolo di primo piano nelle strategie della destra francese. Si basava su principii controrivoluzionari e nazionalisti, con attenzione alla grandeur della nazione. Per contrastare la corruzione e la decadenza che avevano minato la nazione, Maurras sosteneva il primato della politica (“politique d’abord”, “la politica innanzitutto”) e affermava che la perdita dell’Ordine e l’avvento della decadenza derivavano dalla Rivoluzione francese e dai suoi ideali. Il punto massimo della polemica fu toccato con l’affare Dreyfus che scosse particolsrmente la opinione pubblica della Francia che si spaccò in due. Nella formazione di Maurras ebbero grande importanza filosofi e autori come Louis de Bonald, Joseph De Maistre, Ernest Renan, Fustel de Coulanges, Hyppolite Taine, Sainte-Beuve. Per Maurras e l’Action Française, il movimento che fondò, la rovina della Francia era determinata dallo spirito rivoluzionario delle ideologie illuministe e dallo spirito romantico. Per Maurras, incarnavano l’anti-Francia e non fanno parte in alcun caso della nazione francese. Fu agnostico fino ai suoi ultimi anni di vita, poi cambiò visione religiosa convertendosi al cattolicesimo. Comunque, riconobbe sempre il ruolo di rilievo sociale e storico che la religione cattolica ricoprì nella società francese. Non solo: secondo storici, come Eugen Weber ed Ernst Nolte, fu proprio l’Action Française a fornire a tutti i movimenti della destra radicale europea le basi sulle quali costruire le fondamenta dei propri movimenti, compreso il fascismo italiano. Nel settore letterario lanciò, con le sue riviste e i suoi articoli di critica, scrittori come Céline, Bernanos, Proust e sviluppò le prime critiche contro il nazionalsocialismo elaborando un approccio favorevole a un socialismo solidarista e antimaterialista.
Purtroppo di questo importante uomo politico pochi sono i libri tradotti in italiano e quindi il suo pensiero e le sue capacità di scrittore sono poco conosciute. Dei suoi 75 volumi scritti in Francia sono stati tradotti in italiano meno di una decina. Maurras definì la Rivoluzione francese “un’insurrezione dell’individuo (il liberalismo) che sfocia in una tirannia dello Stato (democrazia)” ed esercitò un’immensa influenza sull’opinione pubblica con il suo movimento. Anche dal punto di vista letterario, come già detto.
Questo autore di grande interesse viene ora riproposto dalla casa editrice Oaks, diretta da Luca Gallesi, che, oltre a pubblicare testi di grande attualità pubblica anche classici del pensiero offrendo la possibilità di conoscere, e in alcuni casi di scoprire, intellettuali, scrittori, correnti di pensiero importanti per la cultura europea e non solo.
Questo libro è un’antologia curata dallo scrittore Jean Chuzeville (1886-1962), antologia che spazia dalla critica alla Rivoluzione francese all’analisi del pensiero di Moréas, Michelet, Sainte-Beuve, dalla politica alla democrazia, dall’Umanesimo alla civiltà occidentale. Maurras trascorse gli ultimi anni della sua esistenza in carcere (1944-1952) durante i quali scrisse moltissimo. L’accusa era di collaborazionismo e filonazismo, una condanna molto pesante visto che lo scrittore non fu un collaborazionista. Gli scritti che ha lasciato sono un vasto corpus nazionalista e di amore per la Francia ma anche l’indicazione di una via per tutta l’Europa, vista la sua ammirazione per la cultura europea e l’ammirazione, mai taciuta, per l’Italia fascista.
Charles Maurras, Lo spirito classico della rivoluzione. Scritti di politica e di letteratura
(traduzione di Jean Chuzeville), Oaks ed.; pagg. 191; euro 18,00
Maurras fu la vittima innocente dello spregevole gollismo alleato con i comunisti.