Quando la faziosità nazionale si unisce alle mode d’oltreconfine come la cancel culture l’Italia dà il peggio di se stessa. E’ quel che accade nel campo della Storia. Lo spiega un dettagliato editoriale che parte dagli ultimi spunti di cronaca: dall’”impallinatura” del sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato escluso dalla commissione per la desecretazione dei documenti sugli Anni di Piombo all’attacco contro la Giornata del Ricordo e la memoria delle Foibe. Il tutto mentre dall’estero arrivano esempi di reazione alla storia politicizzata che in Italia nessuno si dà pena di prendere ad esempio.
1943-1947. Italia “liberata” o Italia “occupata”? I documenti che un gruppo di ricercatori sta disseppellendo dagli archivi raccontano di un paese trattato come terra di conquista dagli Alleati: stupri, reati comuni, prostituzione, spaccio di droga e delinquenza stradale… Una serie di cahiers de doleances che lo Stato aveva raccolto per usarli in sede di trattativa durante la conferenza di pace di Parigi e che – una volta firmato il diktat del 10 febbraio 1947 – sparirono nel nome della normalizzazione dei rapporti diplomatici con ex nemici ed ex amici… Un vero secondo “armadio della vergogna”, che tuttavia stenta a trovare sui media e nelle istituzioni la medesima risonanza che ebbe quello originale “scoperto” negli anni Novanta.
E sempre di crimini di guerra si continua a parlare con un lungo pezzo sull’invasione austroungarica del Veneto dopo Caporetto. Saccheggi, stupri, requisizioni… il morso dell’Aquila Bicipite sulle terre italiane non lasciava nulla alle invenzioni della propaganda di guerra, ma era una durissima realtà.
Quindi, l’analisi senza peli sulla lingua della nuova biografia di Giovanni Gentile e l’inquietante rievocazione di come già 90 anni fa lo Stato chiese a docenti e dipendenti pubblici una “tessera” per mantenere il posto di lavoro (ma, allora, con ben altre finalità).
E ancora, la folle trovata del Progetto 1619 con cui l’estrema sinistra americana cerca di riscrivere la storia degli Stati Uniti cancellando i Padri Fondatori e un nuovo saggio sull’Inquisizione, fra Leggenda Nera e racconti edulcorati.
Tutto questo e molto altro su “Storia in Rete” n. 184
Gli storici (e i pochi sopravvissuti) lo sanno bene che fu solo un’occupazione militare e…nessuna liberazione! Del resto fummo talmente fessi da sottoscrivere il Patto Tripartito e, dopo l’infausta entrata in guerra nel 1940, di dichiarare guerra agli Stati Uniti! DEI POVERACCI CON LE PEZZE AL CULO, SENZA ACCIAIO, PETROLIO ED ARMI MODERNE IN QUANTITÀ, CHE DICHIARANO GUERRA AGLI STATI UNITI!
Ciano scrisse nel suo Diario, alla fine del 1941, che già vedeva gli Sherman americani sfilare per Via del Corso e sotto le finestre di Palazzo Chigi! Non fece in tempo per pochi mesi. I suoi ex amici lo fecero fucilare prima…