Il centrodestra non ha perso, il centrodestra ha sbagliato. Ed è ancora più grave. Col senno del poi gli errori commessi si vedono tutti ma già è la seconda volta – la prima col Papeete – che a una sinistra con le gomme a terra, a far da gommista e rimettere in pista il Pd viene immancabilmente in soccorso il centrodestra. Il prossimo pit stop sarà alle elezioni per il Quirinale: la maggioranza dei voti per eleggere il nuovo Capo dello Stato ce li ha il centrodestra ma è sicuro che faranno salire al Colle uno preso dal cilindro del Pd e, Dio ce ne scampi, proprio un cattocomunista.
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“Una cosa è perdere, un’altra cosa è sbagliare. Ebbene: il centrodestra, più che perdere, ha sbagliato e questa è la cosa peggiore, quella più grave”. E’ la ‘sentenza’ che emette il politologo Pietrangelo Buttafuoco, sentito dall’AdnKronos, sul risultato elettorale del voto comunale. “Basti immaginare – osserva – che se la Meloni avesse deciso di candidarsi a sindaca di Roma, oggi sarebbe la dea Vesta per la Capitale… Ha preferito fare una scelta di generosità, ha rinunciato a prendere l’uovo oggi per avere la gallina domani: questa è la ‘fredda’ analisi”.
Ma, aggiunge Buttafuoco, “la leader di Fratelli d’Italia ha costruito attraverso la possibilità offerta dalla candidatura di Michetti una ipotesi di classe dirigente: sarebbe stato troppo facile giocarsi la partita di Roma da sola, la vera scommessa politica è guardare in prospettiva. E se Michetti dovesse prevalere nel ballottaggio, tutti saranno costretti a prenderne atto. In tal senso, stiamo molto attenti, perché i voti della Raggi e di Calenda non sono affatto voti già presi dalla sinistra, anzi… Potrebbe diventare una grande occasione politica e i commenti politici di oggi sul risultato elettorale sarebbero completamente rovesciati”.
Osserva Buttafuoco: “Fdi ha la sua classe dirigente vera nei sindaci, nei governatori regionali, negli amministratori: una classe dirigente più seria di quanto possa esserlo il gruppo parlamentare. Basta riflettere e andare a vedere le singole storie, un po’ come specularmente accade con la Lega al nord, con la classe dirigente locale più seria, preparata e apprezzata di quella ‘nazionale’ e parlamentare. C’è solo un ‘canone’ da copiare: è quello dell’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli o, se si preferisce, quello di Luca Zaia governatore della regione Veneto; e vai sul sicuro. A patto che Meloni e Salvini marcino insieme e non siano i gommisti di una sinistra con le ruote a terra. Punto”, conclude Buttafuoco. (dall’AdnKronos)
Tutto vero. La Meloni doveva giocarsela con Roma per vedere di giocarsela poi per Palazzo Chigi. La rinuncia è stata, temo, un segnale di debolezza, non di forza…
Se la Meloni fosse intelligente, corteggerebbe Buttafuoco, uon un egotico presuntuoso come Cardini. Buttafuoco è il miglior intellettuale di destra attualmente.
Se Michetti dovesse vincere a Roma, la Meloni vi rimpicciolerebbe tutti nelle vostre fantasticherie.Sarebbe Una sua personale grandissima
vittoria..Zaia grande governatore!! Lo mandassero governare la Sicilia e Musumeci il Veneto e poi ne riparleremo..
In verità se dovessero vincere sia Michetti e sia Damilano potranno fare ben poco…
I leader non corteggiano gli intellettuali. Li usano. Certo bisogna saperli anche scegliere… Cardini da tempo è una scommessa perduta. Quando scrisse l’elogio di Fidel Castro capii, se ancora c’era qualcosa da capire, che culturalmente lo storico medievista era diventato un catto-comunista, un fiancheggiatore dei ‘teologi della liberazione’ ecc. Buttafuoco è orgogliosamente islamico e anche per questo mi piace. A destra si finisca col fare i fallaciani…