E’ già congresso della Lega. Non c’è la data ma l’apertura delle ostilità (interne). I giochi li ha aperti Giancarlo Giorgetti, con una intervista su La Stampa. Il ministro spinge per una Lega in area popolare, un partito di destra Ppe, anti-immigrati e produttivista, più calibrato sul Nord e le sue industrie che sul resto d’Italia. Salvini, invece, tiene la posizione, e spera che le comunali gli diano ossigeno per sostenere una Lega “sovranista”, che non abiuri lepenismo e critiche all’Ue.
Due visioni
Sono due letture antitetiche della politica italiana, quelle di Giorgetti e Salvini (indebolito dal caso Morisi). Finora il Carroccio ha fatto sintesi:il ministro trattava con l’establishment, il segretario faceva i bagni di folla e i selfie in giro per l’Italia. Chi pensa ad una spaccatura probabile potrebbe sbagliare: la tradizione della Lega è unitaria e poco dialettica all’interno. Può vincere la linea Zaia-Giorgetti con un neosegretario veneto, o può rimanere Salvini, commissariato e con una linea differente. Ma in politica bisogna andare piano con le previsioni…
La Lega sovranista è una scommessa persa in partenza. Giorgetti ha ragione.
Chi comanda sono i mercati, non chi sventola rosari…
Risultato elezioni. La Destra in Italia non vince sia perchè non la fanno vincere, giocando sporco, sia perchè troppa gente non va a votare. Tutto come già letto in anticipo. Lasciamo un partitino a Destra per gli irriducibili e gli estremisti e facciamo una grande forza neo-berlusconiana senza Berlusconi, liberal-conservatrice… con personaggi di altro e più rilevante peso. I pasticci destra-sinistra, post-dannunziani ecc. rimangono pasticci , non vinceranno mai e se pure per miracolo lo dovessero, i mercati, il mondo della cosiddetta intelligenza progressista, l’imperante politically correct ecc. non lo permetterebbero…