Alessandro Zan scrive in un libro di aver visto un leghista baciare un uomo a Mykonos, l’isola greca con la nomea del peccato. Gli risponde il presidente facente funzioni della Calabria, Nino Spirlì, invitando a essere più discreto. E ricordandogli che non c’è bisogno di tessere o di partiti per vivere la propria sessualità liberamente, come ognuno meglio crede. In fondo, il personale non è né può essere politico. E mica è detto per forza che amare debba corrispondere a una precisa linea politica e culturale. L’omosessualità, secondo Spirlì, è una virtù che praticano “solo i più elevati”.
Spirlì, che è omosessuale, non ha lesinato critiche all’affondo del deputato dem il cui nome è associato al Ddl che tante polemiche ha sollevato negli ultimi mesi.
Il governatore calabrese, anche in maniera colorita come nel suo stile, ha condannato la tendenza “pettegola” che avrebbe dimostrato Zan.
“Come nella migliore tradizione della solita cricca gaya, gossippara e radical chic, il signor Zan, onorevole poco onorevole, cade nel peggior malgusto tamarro di impicciarsi, spione e ciarlone, della vita privata di chi non ha bisogno di tessere arcobaleno o di partiti-stampella per vivere la propria omosessualità serenamente, liberamente e senza provocare od offendere un auspicabile ritorno al buongusto e al pudore”.
Dunque ha aggiunto.
“Che necessità aveva, il gayo Zan, di spendere così tanti soldini per recarsi a Mykonos e assistere, qualora fosse vero, a una normale rappresentazione di sentimento e passione tra due persone? Si impiccia, lo scrittore di decreti sospesi come provole, della vita privata di una persona che, come lui, ma meglio di lui, sarebbe omosessuale: qual è il problema? Se mai avesse necessità di assistere a un così forte segnale di amore, lo invito a scendere in Calabria: sarò felice di regalargli una visione discreta, casalinga, famigliare e senza pretese di sentimento alla greca”.
Infine il governatore della Regione Calabria ha concluso rinfacciando a Zan un’altra via per vivere la propria sessualità.
“Mi auguro che l’arcobalenato deputato Zan riesca, per il futuro, a occuparsi con maggiore impegno della propria vita privata, lasciando la delazione volgare fuori dal palazzo dei massimi rappresentanti del popolo. L’omosessualità non è virtù per tanti: solo i più elevati la praticano. Gli altri sono gay da corteo”.
Più sinteticamente l’attrice Arletty, imprigionata in Francia per essere stata l’amante di un ufficiale tedesco, commentò: “Ils veulent se mêler aussi de nos affaires de cul”.
I tempi (e i culi) cambiano, la sinistra moralista resta sempre la stessa.
Virtù elevata non direi. Semmai una debolezza (o un mistero) della natura, come tante altre… Da non condannare, ma neppure da elogiare o mitizzare…