Capofila della Nouvelle Droite francese, fondatore di riviste come “Krisis” e “Nouvelle Ecole”, che escono tuttora e hanno il proprio pubblico fedele, autore di migliaia di saggi e di oltre un centinaio di libri tradotti in tutte le principali lingue, Alain de Benoist è uno dei maggiori intellettuali europei.
Seguito da un numero crescente di lettori e studiosi, vive la contraddizione profonda di essere uno dei pensatori di maggior spessore nel dibattito culturale e nello stesso tempo di non essere compreso proprio negli ambienti intellettuali mainstream che spesso tentano di rinchiuderlo in etichette tanto comode quanto errate, con il risultato voluto di ostracizzarlo. Senza contraddittorio.
Suoi libri sono al centro del dibattito culturale su temi vitali con analisi, interpretazioni e proposte originali. Le posizioni di intellettuali che avversano il suo pensiero sono invece lacunose, generiche, espresse spesso da studiosi che non conoscono le sue idee e magari hanno letto poco, e male, i suoi libri.
La necessità di fare chiarezza sui principali punti della visione del mondo di de Benoist e su alcuni nodi della sua critica alle idee contemporanee, ha spinto un giornalista e scrittore francese, François Bousquet, a progettare un libro-intervista con il filosofo, sulla sua formazione, sul suo percorso intellettuale e sulla sua evoluzione culturale fino ai giorni nostri. Un libro con una duplice funzione, quindi: chiarire la nascita e il percorso di una corrente culturale e offrire un quadro chiaro dell’evoluzione del pensiero di de Benoist.
Il libro, uscito nel 2012 in Francia per le edizioni de Fallois, è ora in edizione italiana per Bietti, con il titolo Memoria viva. Un cammino intellettuale, prefato da Stenio Solinas e con postfazione di Gennaro Malgieri. In questa lunga e circostanziata intervista di Bousquet de Benoist spiega con dovizia di particolari ogni aspetto del suo percorso intellettuale. Il pensatore, pagina dopo pagina, espone la sua visione del mondo, l’ambiente in cui è nato, la storia della propria famiglia fin dal Medioevo, l’origine italiana e belga dei de Benoist, gli stimoli quando, nel 1949, all’età di sei anni, si trasferì con i genitori a Parigi e l’ambiente e le scuole che frequentò. Una narrazione che illustra anche gli aspetti della vita quotidiana di questo intellettuale, utili per comprendere anche lo sviluppo e l’orientamento di chi mostra un precoce approccio curioso, dal punto di vista intellettuale, alla vita, alla realtà circostante e ai libri, vere finestre sul mondo, sul passato e sul presente, per costruire visioni e concezioni utili per affrontare il futuro, ultima proiezione della propria storia e identità.
Nell’autobiografia si narra il giovanile impegno politico nell’estrema destra, ai tempi della guerra d’Algeria. Un impegno che lo spinse, poco più che adolescente, ad approfondire letture e a scrivere articoli e libri in parallelo agli studi universitari, all’approfondimento di tematiche di filosofia, giuridiche, storiche, letterarie e archeologiche. Nel 1968 fondò, con alcuni amici, il Grece (Groupement de recherche et d’études de la civilisation européenne, cioè il Gruppo di ricerca e di studi sulla Civiltà europea) e la rivista “Nouvelle Ecole”. Una società di pensiero che si proponeva di analizzare la critica alla modernità da un punto di vista innovativo. Da lì la nascita e lo sviluppo della corrente intellettuale della Nuova Destra francese e l’importanza dell’apporto del giornalista italiano, corrispondente del “Tempo” da Parigi, Giorgio Locchi. Un intellettuale che influì su molti esponenti della ND sia nella formazione sia nell’analisi di molti temi che furono al centro della riflessione della ND: dalla lezione del sovrumanismo di Wagner e Nietzsche alla concezione del tempo “sferico” alla visione antimaterialista e anti Usa, all’attacco contro l’egualitarismo. Su quest’ultimo aspetto, anche con l’ausilio delle scienze. La “Nuova Destra” ebbe ben presto filiazioni in tutta Europa, Italia compresa, con capofila Marco Tarchi.
De Benoist, uomo e pensatore antimoderno, vive nella modernità. Una modernità che non ama. Per questo non dimentica le radici europee e indoeuropee con le relative tradizioni e letterature degli antichi popoli greco, romano, germanico, celta. E il richiamo alle religioni precristiane rimanda a una visione che de Benoist ha fatto propria attraverso la lettura innanzitutto di Nietzsche, Heidegger, Rougier, oltre che dei classici del pensiero antico e della politologia. La critica al cristianesimo, inoltre, rientra in quella critica che, in senso più ampio, è rivolta alle idee universali, individualiste, derivate dal primo cristianesimo ed emerse prepotentemente nella modernità, in particolare il liberalismo e il marxismo.
Non solo: de Benoist parla della nascita di certe idee, del dibattito interno, del metodo di lavoro adottato, della necessità di incrociare letture differenti, anche di autori molto lontani fra loro per far sbocciare convergenze, analisi in profondità di certi valori, piste ulteriori di ricerca, sintesi innovative. Un lavoro intellettuale che lo ha spinto a preferire i valori di destra e certi filoni solidaristici della sinistra, l’”e destra e sinistra” piuttosto che l’aut aut, il politeismo piuttosto che il monoteismo, la democrazia diretta e organica con attenzione al federalismo, piuttosto che ideologie totalitarie, e la convergenza, quando possibile, fra filoni intellettuali di varia provenienza. Per de Benoist, il nemico principale è il liberalismo, la forma capitale, la società dello spettacolo e quella delle merci, l’egualitarismo e il materialismo.
Memoria viva è ricca di dati, idee, aneddoti, citazioni di libri, iniziative, polemiche – anche all’interno dell’ambiente della Nuova Destra -, il tutto impastato con fatti di cronaca del periodo, citazioni di film e di canzoni, richiami ad opere d’arte e ad incontri con amici e con grandi scrittori e pensatori. Un’autobiografia intellettuale che tiene conto della vita quotidiana, vissuta, e pertanto palpitante, fresca. Scritto in maniera piana, è un libro che si legge tutto d’un fiato. Alla fine non si conosce solo, da più sfaccettature, un intellettuale importante e il suo pensiero, ma anche un’epoca, una serie di battaglie di idee, un cammino ideale che si è arricchito e, anno dopo anno, arricchisce quanti ancora seguono Alain de Benoist.
Alain de Benoist (a cura di François Bousquet), Memoria viva. Un cammino intellettuale, Bietti editore, pagg. 450, euro 25,00 (ordini: www.bietti.it).