Una squadra di soft air si ispira alla professionalità degli Alpini paracadutisti del 4º Reggimento Alpini Paracadutisti. Nulla di eclatante se non fosse che il team di guerra simulata è dislocato fra Mosca e San Pietroburgo e che abbia scelto, quale modello per le “scorrerie” a pallini, uno dei migliori reparti d’elite delle nostre Forze Armate.
Attivissimo sul campo il “4° Reggimento Alpini Monte Cervino” ma anche sulla rete dove i giovani russi postano immagini e video della loro attività: strategie, tecniche di combattimento, lavoro di formazione e di costruzione della fiducia fra i membri della squadra, svago. Insomma, un po’ come i veri militari con la differenza che le armi in dotazione sono a CO2 o a molla. Instagram e VKontakte (piattaforma sociale diffusissima in Russia e in Germania) sono i canali preferiti degli “alpini russi” fra i quali spiccano alcune ragazze come Valentina che, nonostante la giovane età, mostra un certo interesse per la storia del “Monte Cervino” e per i dettagli di uniforme ed equipaggiamento: lo scudo d’Italia sempre in vista sulla la mimetica made in Italy, il patch “Esercito” che salta subito all’occhio e la sfilza di hashtag che vanno da “Italy” ad “alpini”, “Esercito Italiano”, “4Reggimento”.
Una passione singolare che, se da un lato fa può farti piacere come italiano dall’altro ti fa sorgere una lecita domanda: come fa un Paese NATO e UE, aderente alle sanzioni contro Mosca ad essere così apprezzato nel campo della guerra simulata?
In verità l’Italia continua ad essere amata dai russi in tutti i campi, non solo quello del soft air: dagli istituti di cultura alle imprese, infatti, l’attenzione che il popolo russo mostra per il nostro Paese va ben oltre le scelte di Roma negli affari internazionali
Nel 2015, in occasione di It’s Time For Moscow, il Ministro per le Relazioni Internazionali del Governo di Mosca Sergej Cheremin ricordava che l’atteggiamento del Cremlino verso l’Italia, nazione storicamente amica, non sarebbe cambiato perché si sa che la politica italiana subisce l’influenza USA.
Un senso di vicinanza e di ammirazione che si palesa anche imitando l’Esercito Italiano, perché forza armata professionale, ben equipaggiata, presente su molteplici fronti dall’Europa all’Asia e, cosa non da poco per i russi, valida alternativa alle blasonate (e “ricche”) unità d’elite statunitensi alle quali, difficilmente, vedremo mai russi ispirarsi.