Inizia con il botto e in maniera del tutto spiazzante il governo Tsipras, in Grecia. Il nuovo primo ministro ellenico ha dichiarato di essere contrario a nuove sanzioni economiche contro la Russia e che è disposto ad utilizzare il diritto di veto del proprio Paese per bloccarle. La posizione è dovuta ufficialmente al fatto che la decisione di discutere nuove sanzioni è avvenuta lunedì, quando il governo greco di fatto non c’era e Tsipras non si era ancora insediato.
In realtà la linea del nuovo governo sembra orientata a fare da sponda con Putin sullo scacchiere internazionale, per cercare qualche sbocco geopolitico ed avere la possibilità di tirare sul prezzo nell’ambito della rinegoziazione del debito che i greci vogliono mettere in atto.
Ma nella minaccia di porre il veto da parte di Tsipras e del suo ministro degli esteri, Nikos Kotsias, c’è di più, molto di più. Per prendere certe decisioni c’è bisogno di unanimità da parte degli stati membri e, per dirla alla grillina, uno vale uno. La Grecia vale come la Germania e la Francia, anche se nessuno negli ultimi anni se ne è ricordato. Tsipras quindi ribadisce l’uguale dignità di ogni appartenente all’Unione Europea, a prescindere dalle condizione economiche. La “povera e piccola” Grecia non si fa dettare la linea dalla “ricca e grande” Germania.
Dopo qualche facile e scontata battuta sulla composizione rossonera dell’esecutivo sostenuto, lo ricordiamo, dal partito di sinistra, Syriza, assieme ai “destroni” Greci Indipendenti, il nuovo esecutivo inizia a delineare un nuovo atteggiamento. Fino a una settimana fa una Grecia che si leva contro tutti gli altri Paesi per fare gli interessi nazionali era impensabile, mentre ora è semplicemente successo, con il plauso praticamente di tutta la nazione che ha assegnato il 70% dei propri voti proprio per vedere praticata questa linea, se contiamo anche i partiti euroscettici non al governo.
In Italia l’industria soffre per oltre un miliardo e mezzo di euro andati in fumo per colpa delle sanzioni alla Russia, mentre il governo Renzi traccheggia sul Quirinale e proprio l’italiana Mogherini, Alto Rappresentante per gli Esteri dell’UE, è fra le promotrici di nuove sanzioni.