Dal 13 novembre fino al prossimo 8 marzo, il Palazzo della Ragione a Milano ospiterà una mostra dal titolo “Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi”, esponendo al pubblico una raccolta degli scatti più suggestivi ed iconici dell’alpinista italiano, ma anche diversi oggetti quali gli scarponi di cuoio da lui usati sul Cervino, la sua macchina fotografica e quella per scrivere, una Ferrania Condoretta.
“ll Re delle Alpi“, bergamasco classe 1930 spentosi all’età di 81 anni nel 2011 a causa di un tumore, è un orgoglio tutto italiano nel panorama degli scalatori decisamente sovraffollato (anche al di qua delle Alpi) da cognomi teutonici.
Walter Bonatti inizia da giovane le scalate sulle montagne lombarde, mosso fin da subito dalla tensione verso il limite, verso il superamento dell’ostacolo – fisico, ma non solo – incarnando così la meravigliosa metafisica dell’ascensione che caratterizza l’autentico alpinismo. Affronta le principali scalate delle Alpi, aprendo vie che, a tutt’oggi, portano ancora il suo nome e partecipa anche a spedizioni internazionali in ogni angolo del globo (tra cui K2, Alaska, Patagonia, Antartide). Esperienze che regalano a Bonatti la gioia dell’impresa e della scoperta ma anche pesanti amarezze, come le aspre polemiche successive alla spedizione del 1954 sul versante pakistano del K2 e raccontate, dal suo punto di vista, nel libro autobiografico “Le mie montagne”.
Alla passione della montagna unisce quella per il racconto e così Bonatti trasforma i suoi viaggi in resoconti foto-giornalistici, prevalentemente per la rivista Epoca, rivelando tutto l’interesse dell’alpinista non solo per l’ascensione ma anche per l’esplorazione e la descrizione.
Le sue spedizioni e le sue avventure sono racchiuse anche in numerosi libri che portano la sua firma: letture consigliate non solo agli appassionati di montagna ma a chiunque desideri respirare un po’ di aria pulita, di aria sottile, per innalzarsi – anche solo con la mente – dal pantano moderno verso cime più elevate.