Prosegue l’onda blu di rinnovamento della destra francese. Marine Le Pen sta profondamente cambiando il Front National e ha dichiarato al Messaggero che nel 2015 potrebbe avvenire una svolta storica, un cambio di nome, passo che in passato segnò la svolta governista del Msi di Fini e Tatarella.
“Quel che so è che ci sarà sempre la parola ”national”: siamo noi gli ultimi difensori della nazione francesi. Nel 2015 dovremo confrontarci su molte questioni, incluso il nome del partito. Il Front National è diventato qualcosa di più grande, è andato ben oltre le sue origini”, dice la figlia del fondatore, Jean Marie, sottolineando però che il cambiamento dovrà passare dagli elettori. Il padre dal canto suo ha già fatto sapere che un cambiamento di nome non lo troverà mai d’accordo, ma ormai il partito non è più suo, tanto più che ormai i rapporti fra padre e figlia non sono più idilliaci.
L’intervista tocca anche altri argomenti. La lotta principale di Marine rimane quella contro l’Unione Europea, che al momento sta conducendo a fianco della Lega di Salvini, con il quale i rapporti “sono eccellenti”. In ambito europeo inoltre ribadisce inoltre il no alle sanzioni contro la Russia “l’Europa ha approvato le sanzioni perché è nelle mani degli americani. Solo chi è indipendente capisce quanto sia strategico creare un rapporto con la Russia”.
L’altro cavallo di battaglia rimane poi l’immigrazione. Le frontiere vanno chiuse e si devono “tagliare tutti i vantaggi del Welfare che rendono attraente emigrare”.
Vanno inoltre incentivate delle politiche familiari serie “favoriamo una vera politica della natalità e non attacchiamo le famiglie. Aiutiamole ad avere dei bambini francesi”.
@barbadilloit