Cinema. Addio a Lilli Carati, la “professoressa di scienze naturali” più desiderata d’Italia
Addio a Lilli Carati: insieme a Gloria Guida era icona di un’Italia teneramente trasgressiva che non ritorna più. È morta nella notte fra ieri e oggi la nota attrice, fra le protagoniste del genere sexy nel cinema italiano degli anni 70.
All’anagrafe Ileana Caravati, era malata da tempo e si è spenta a Varese, dove era nata il 23 settembre del 1956.
Fra i suoi film si distinguono per levatura «La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia», diretto da Lina Wertmüller nel 1977, e «Il corpo della ragassa», firmato da Pasquale Festa Campanile nel 1979 (tratto da un libro di Gianni Brera e con il soggetto di Alberto Lattuada).
L’attrice passò nel corso degli anni a ruoli sempre più hard fino ad approdare al vero e proprio cinema porno, scelta motivata dalla necessità di sostenere i costi crescenti della sua tossicodipendenza. La droga la corrose costringendola a trasportare il suo talento in un cinema popolare ma minore come il porno degli anni settanta-ottanta.
Memorabile, oltre alla performance ne “La professoressa di scienze naturali”, è stata la prova nel film “Avere vent’anni”, con Gloria Guida, una pellicola libertaria che le vedeva vagabonde in autostop.
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