Mentre in Italia si discute di riforma del lavoro in termini risalenti alla prima Rivoluzione Industriale, Microsoft ha già portato a termine la sua rivoluzione. Nel nuovo quartier generale tedesco, a Monaco, sarà promosso in modo sistematico il telelavoro. Niente orari di inizio e fine, niente cartellini da timbrare. Il dipendente lavorerà dove vuole. A casa o al parco, senza orario. L’importante è che sia produttivo.
Un cambiamento che è già stato sperimentato anche da altre aziende nel mondo, frutto di una concezione del lavoro nuova e, forse, più umana.
Le ricadute positive di un modello di questo tipo, in inglese “easy economy” sono molte. Pensiamo a un qualsiasi pendolare lombardo. Fra code in tangenziale, treni stracolmi che si fermano per ore in mezzo alla campagna, traffico in tilt e scioperi Atm, la vita diventa orribile. Con il telelavoro tutto il tragitto è risparmiato e il fegato meno ingrossato. Anche l’ambiente ci guadagna.
E che dire di tutti i discorsi sulle donne che vengono messe in difficoltà a causa di una gravidanza? Alla Microsoft di Monaco la mamma potrà stare a casa, allattare, crescere i figli e mantenere il suo posto di lavoro. Il padre potrà stare a casa ad aiutare la moglie.
Ovviamente ci sono anche i contro. Non avere orari vuol dire essere reperibili più a lungo e in molti casi lavorare di più, senza un aumento di salario. Viene eliminato il contatto con i colleghi e il posto di lavoro non è più luogo di socializzazione.
Il telelavoro è sicuramente un nuovo modo di lavorare, un concetto di flessibilità radicalmente diverso da quello cui siamo abituati.