Il Front National francese sbarca in Senato per la prima volta con due eletti, uno dei quali il ventiseienne David Rachline. Un risultato che, come spiegato a Repubblica dl politologo Yves Meny, spiana la strada a Marine per la corsa al ballottaggio per le prossime presidenziali.
L’elezione in generale è stata favorevole all’UMP che è riuscito ad acquisire la maggioranza, ribaltando quindi l’equilibrio ai danni del PS e di Hollande, che subisce un vero e proprio ko.
L’elezione del Senato francese è una consultazione di secondo livello. Il suffragio appartiene ai grandi elettori, che sono amministratori locali e deputati dell’Assemblea Nazionale, l’altra camera ad elezione diretta. Le funzioni sono però le stesse. Come riferisce il quotidiano francese Le Monde, i grandi elettori accreditati al Front National erano circa mille, ma il partito ne ha ricevuti 3972, eleggendo dunque due senatori. Se avesse chiuso l’accordo con un’altra lista appartenente all’area della destra non gollista, avrebbe raggiunto il terzo eletto, su un totale di 179 seggi da rinnovare. Il totale dei seggi del Senato è di 348.
Fra i due partiti del cosiddetto arco costituzionale, cioè quelli che “in nome della democrazia” e “dei valori repubblicani” hanno spesso fatto fronte comune in passato, volano gli stracci. La logica di sostegno reciproco in chiave anti lepenista è ormai saltata da anni e, come riporta Le Figaro, PS e UMP “si rimpallano la responsabilità dopo l’ingresso dell’FN in Senato”. Ci sono infatti quasi 3000 voti che non si sa da dove vengano.