• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
lunedì 16 Giugno 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cronache

La provocazione. La Costa Concordia nel bene e nel male è il nostro romanzo italiano

by Marco Ciriello
29 Luglio 2014
in Cronache
0

costa-concordiaI funerali della Mamá grande, la Costa Concordia, sono cominciati, e dureranno cinque giorni, il tempo di rotta dall’Isola del Giglio fino al porto di Genova. Prima raddrizzata, rimessa in piedi e supportata, dopo essersi perduta alla sua funzione, caduta nell’errore del suo sciagurato capitano Schettino, poi assegnata allo smantellamento. Il relitto trainato da due rimorchiatori, impacchettato da tutori galleggianti, è scortato, seguito, in video e per mare, come si segue un funerale, c’è chi non ne può più e si lamenta – gli incazzati – e chi invece la accompagna come se conoscesse la nave da sempre – gli inchinati –. Un popolo di testimoni inconsapevoli coperto dall’ombra di una nave da crociera, che lenta lenta passa.

È la nostra Lady Diana, il suo tunnel dell’Alma un’isola, una Moby Dick che si è smarrita e incagliata, sotto gli occhi d’Achab che ha perso la sua boria trasformandosi in un guappo napoletano che si fa fotografare ai party. È il nostro romanzo da scrivere. Ricordo capitani che parlavano delle proprie navi come di donne, con aggettivi prima dei nomi, elencandone entrate in porto e tempeste quasi che fossero matrimoni e innamoramenti, ma dei funerali non ne parlavano mai, qualcuno citava una spiaggia pakistana (dove si arenavano per essere smantellate) come si cita il paradiso, una cosa lontana da venire. E, questo, invece è un funerale, quello della nostra Mamá grande, la Costa Concordia, una nave che ha sui ponti tante perdite, oltre quella dei trentadue (32) morti, oltre l’unico disperso ancora: il cameriere di origini indiane Russell Rebello, oltre quello del motivo futile dell’incidente, ma soprattutto la perdita della nostra sapienza del mare, quella che ci faceva navigatori dall’Eur alle Americhe, e, che, rumorosamente, prima è entrata nelle nostre vite, il 13 gennaio 2012, con l’incidente, e ora ne scivola via. La Concordia quella notte è diventata la padrona della nostra immagine in mare, e man mano che si inclinava, man mano che cresceva il numero di morti, man mano che le cronache ci raccontavano i comportamenti del suo capitano e dell’equipaggio, l’acqua che entrava nei ponti, che travolgeva le cabine e i corridoi, le poltrone di velluto e la sala macchine, i ristoranti e i pianoforti, era la stessa acqua che si riversava anche nelle nostre stanze attraverso pc, tv, radio, telefoni, poi aspirata, coperta, rimessa in circolo. Siamo annegati tutti, trascinati via, il relitto è diventato metafora di governi e squadre di pallone, tranne del nostro comportamento in mare, del nostro avergli voltato le spalle, smesso di rispettarlo e preso ad ignorare. Il mare come sfondo, che la Mamá grande, la Costa Concordia, c’ha portato in casa, nave da crociera che diventa corpo di lutto, problema di ingegneria, prima ancora che di perdita. E, ora, a 2 nodi di velocità, trascinata, rimorchiata, galleggia a spalla, nel Tirreno, passa ad occhi chiusi, oblò sfondati, alghe addosso, e anche se sulla Mamá grande, Costa Concordia, è stata nuovamente issata la bandiera nazionale – “perché è sempre iscritta al nostro registro navale” come ha detto il capo della protezione civile –, quel tricolore è bagnato, caduto, perduto e con lei il senso dell’avventura e la sapienza senza monitor di Cristoforo Colombo. Con gli occhi seguiamo un relitto che ci dice che non siamo più navigatori, come ci eravamo accorti di non essere più santi né poeti o eroi, quanto piuttosto un popolo di astanti, presidenti, cugini, amici, al massimo avvocati, ma niente a che vedere con la gloria. È un corpo abbandonato al calore dell’estate, pallido, trascinato per il mare, quello della Mamá grande, Costa Concordia, discinta, consumata, ha perso il candore del suo bianco che la fasciava tutta: quello dei sogni, in funzione della cenere, si è fatta rottame, rovina, materia da poeti (a trovarne di capaci), infine: ultimo viaggio. E a noi tocca pure inchinarci, per quello che rappresenta e non per quello che era.[uscito su Il Mattino]

@barbadilloit

Marco Ciriello

Marco Ciriello

Marco Ciriello su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

“Neanche con un fiore”: oggi a Milano convegno sulla violenza

“Neanche con un fiore”: oggi a Milano convegno sulla violenza

16 Giugno 2025
Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

12 Giugno 2025

Arriva un libro a fumetti dal sindacalismo rivoluzionario all’Ugl

Magenta, 4 giugno 1859. Quando bersaglieri e legionari festeggiarono la vittoria e si gemellarono

No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia

Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico

Leone XIV sfida il mondo digitale per riportare Cristo al centro

Rosita Manfredi, nonna e sentinella solitaria nel paese fantasma

Leone XIV, le prime parole del papa made in Usa sono per la pace: un segnale per tutto il mondo

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

I venerati maestri, la vignetta su Bobbio e Del Noce (visti da Giorgio Betti)

I venerati maestri, la vignetta su Bobbio e Del Noce (visti da Giorgio Betti)

16 Giugno 2025
Le innumerevoli tracce che portano all’Occulto nella serie tv Twin Peaks

“Twin Peaks” di David Lynch: i delitti borghesi degli Usa periferici

16 Giugno 2025
Nuovo cinema di Pesaro e vecchi film (poco) bellici del fascismo

Nuovo cinema di Pesaro e vecchi film (poco) bellici del fascismo

16 Giugno 2025

Ultimi commenti

  • Redazione su Focus. “L’Orologio” di Lucci Chiarissi: una rivista corsara (anche) per l’orizzonte in politica estera
  • vittorio a. su Focus. “L’Orologio” di Lucci Chiarissi: una rivista corsara (anche) per l’orizzonte in politica estera
  • Giovanni su Le Parigi di Pierre Drieu La Rochelle, città che narra vita e morte dello scrittore solitario
  • Sandro su La chiesa di san Giovanni Crisostomo a Bari, ponte fra Oriente e Occidente
  • Tullio Zolia su Riscoprire il mito di Dioniso con il saggio di Walter Friedrich Otto
  • Iginio su Parla Massimo L’Andolina: dalla Calabria al Circolo Polare
  • Iginio su La chiesa di san Giovanni Crisostomo a Bari, ponte fra Oriente e Occidente

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più