“Famiglia: l’Italia balbetta all’Onu”, così titola Avvenire, insolitamente polemico, riguardo il voto contrario dell’Italia , in seno al consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ad una mozione che impegna la comunità internazionale a difendere la famiglia e a tutelarne l’unità, contraddicendo di fatto la teoria del gender. Il giornale dei vescovi italiani critica la condotta della nostra diplomazia, allineata a Usa ed Unione Europea, spiegando che il voto contrario è dovuto proprio a una logica di allineamento, per non turbare i rapporti all’inizio del semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea. Evidentemente sostenere che “la famiglia è l’elemento naturale e fondamentale della società e ha il diritto alla protezione della società e dello Stato” sarebbe stato causa di incidenti diplomatici. A votare a favore sono stati la Cina e la Russia, appartenenti al Consiglio di Sicurezza, assieme ai paesi asiatici e africani, facendo sì che la mozione passasse.
Dello stesso avviso di Avvenire è Radio Vaticana, che pone l’attenzione sul fatto che, nonostante il voto contrario delle nazioni occidentali, la mozione è passata ad ampia maggioranza. Il testo è infatti in linea con la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948 e con la Convenzione Europea del 1966 e quindi non si capisce perché gli stessi Paesi dell’UE non l’hanno votato, cercando invece di infilare un emendamento (bocciato platealmente) che contemplava la “famiglia in tutte le sue forme”, appunto in linea con l’ideologia gender.
Sugli scudi, con toni polemici, troviamo Tempi, ormai uno dei media di punta del mondo cattolico “non allineato”, che con la domanda “Ma scherziamo?” si interroga sulla direzione presa dalla diplomazia italiana, chiamando in causa anche il governo. “Si è capito ormai di che panni vestono gli euro-burocrati e che vento tira tra i Paesi di riferimento, e i nostri rappresentanti si affidano alla corrente senza uno straccio di consultazione con l’Esecutivo, sarebbe questo il modo di esercitare la leadership italiana in Europa? E se questa consultazione c’è stata la situazione si fa ancora più grave.”
Il voto all’Onu è di fatto un totale sconfessamento della propaganda che negli ultimi anni occupa i principali giornali e media europei e statunitensi, che presentano l’evoluzione del modello familiare naturale in un modello gender come l’approdo finale della civiltà, un passaggio ineluttabile. Evidentemente la maggioranza della popolazione mondiale non la pensa così e l’ha ribadito in seno alle Nazioni Unite.
Il testo della mozione è scaricabile direttamente dal sito dell’Onu.