La Flai Cgil scende in campo (nel vero senso della parola) per promuovere il recupero dei terreni agricoli incolti della Sicilia. E’ stata avviata nel palermitano un’occupazione simbolica di un terreno abbandonato, Borgo Borzellino, sul quale è stato piantato un albero di olivo. All’azione hanno partecipato i braccianti e i giovani che operano nel settore, lavoratori che più di tutti vivono i problemi economici legati alla crisi economica che morde ormai da anni. L’iniziativa, che non si fermerà a una sola occupazione, si chiama “Dalla terra al lavoro” e ha l’obiettivo di ridare vita a un patrimonio vastissimo di appezzamenti che ad oggi sono improduttivi, ma possono rappresentare un’occasione per ridare speranza a molte persone che rischiano di perdere il lavoro o l’hanno già perso.
Secondo il sindacato si parla di circa 30 mila ettari, non ancora riassegnati dalla riforma agraria, ai quali vanno aggiunti i terreni confiscati alla mafia che, secondo la proposta della Flai, consegnata al presidente della Regione, Crocetta, dovrebbero essere assegnati a cooperative agricole che li farebbero così rivivere. La Flai di Palermo sottolinea che l’obiettivo “è quello di fare aderire quanti più giovani possibile, data l’importanza dell’iniziativa, rivolta proprio alle giovani generazioni, per ridar loro speranza, futuro e voglia di credere ed investire ancora nella nostra terra”
Il problema dei terreni incolti è comune a tutto il territorio nazionale e stanno nascendo o sono già nati anche altrove dei progetti per recuperarli. In Toscana è stato istituito il database dei terreni da riassegnare, la “banca della terra” che possono essere richiesti dai cittadini, con precedenza ai giovani. La legge regionale è partita nel 2013 e la LegaCoop Agroalimentare, che ha ideato il progetto, intende espanderlo a tutto il territorio nazionale. La proposta è stata ripresa pochi giorni fa in Lombardia, dalla Lega Nord, che ha proposto un’iniziativa analoga, con il supporto della Coldiretti.
Dopo anni di importazione di prodotti agricoli scadenti e speculazioni edilizie, siamo forse di fronte a un’opportunità di rinascita produttiva di tutto il territorio nazionale, una vera e propria possibilità di produrre ricchezza per l’Italia.