Quattro “ex” del Fronte della Gioventù e di Azione Giovani in lista per rappresentare l’Italia in Europa. Dalla Sicilia all’interno dei partiti di centrodestra e di destra abbiamo scovato quattro diverse storie di impegno politico che hanno come minimo comun denominatore il legame identitario con le storiche sigle della destra postfascista. Il presente, invece, per loro si chiama rispettivamente Fratelli d’Italia e Forza Italia. Abbiamo cercato di capire che cosa propongono, che cosa portano dal passato e quali sono i progetti rispetto un’Europa ben diversa da quella “cantata” durante i cortei in tutti questi anni.
I candidati sono Sabina Bonelli, Pino Galluzzo e Ciccio Rizzo di Fratelli d’Italia e Salvo Pogliese di Forza Italia.
Ciccio Rizzo: “In Europa per l’ambiente”
A Strasburgo per ribadire il no alla costruzione del ponte che dovrebbe unire Sicilia e Calabria. Ciccio Rizzo, messinese e candidato all’europarlamento per i Fratelli d’Italia, rilancia le ragioni delle propria storia: «Bisogna riaffermare la tradizione di una città contro le imposizioni dell’Unione europea. L’identità locale vince sempre sulla cultura della massificazione». Parole chiare. Decise. Il bagaglio politico è quello dell’Fdg. Lo slancio è di chi ha aderito a Fare Verde già nel lontano 1993. Certo, per il cartello di Giorgia Meloni c’è lo sbarramento da raggiungere. Rizzo tuttavia non ha dubbi. E spiega: «Viviamo una bellissima risposta da parte delle gente. Il nostro linguaggio è quello loro. E poi – aggiunge con un tono di sfida – l’uomo di destra non ha mai paura».
Identità, destra. Ma anche la risposta della solidarietà all’emergenza immigrazione. «Bene, ci sono tanti terreni dismessi dalle nostre parti. Diamoli a loro per coltivarli. Facciamo sì che chi sbarca qui possa provvedere per sé. La tradizione mediterranea conosce già questo tipo di soluzione». Una proposta concreta, dunque. Girata già al sindaco Renato Accorinti, lo stesso che durante lo scorso 4 novembre ha suscitato il clamore nazionale sventolando la bandiera della pace durante la celebrazione ufficiale per le forze armate. «Proprio in quel momento – aggiunge Rizzo – ci siamo sentiti tanto distanti da lui. Bisogna aver rispetto del lavoro dei nostri soldati e del loro sacrificio. Penso a chi in questo momento è impegnato nell’operazione Mare Nostrum».
Salvo Pogliese: “Un cuore siciliano nelle fredde stanze di Bruxelles”
Due intere legislature da deputato regionale, a rappresentare la destra giovanile catanese di cui è stato leader ai tempi del Fronte della Gioventù. E adesso la volontà di portare in Europa un bagaglio di esperienza politica e amministrativa accumulato fin da quando guidava i cortei del Fronte. Per Salvo Pogliese, candidato in Forza Italia, andare a Bruxelles significa «portare in Europa un cuore Siciliano, per riscaldare le fredde stanze di Bruxelles e rimettere i cittadini europei al centro del progetto comunitario» perché fino ad ora ha funzionato «l’Europa delle banche, delle lobby finanziarie e dei tecnocrati, non certo l’Europa dei popoli e delle identità culturali».
Rispetto però a chi, da destra, propone l’uscita dalla moneta unica Pogliese la pensa diversamente: «Uscire dall’euro non solo non è possibile ma neanche auspicabile. Smarcarsi dalla moneta unica per un ritorno alla lira, di là dalle nostalgie per la nostra divisa nazionale, avvierebbe una spirale negativa che schianterebbe l’economia del Paese. Gli italiani subirebbero dunque una svalutazione catastrofica dei loro risparmi». Per arrivare all’Europa dei popoli «la strategia non è di uscire dalla moneta unica ma contribuire a costituire il governo unico dell’Europa e degli Europei»
Venendo, poi, a uno dei nodi più complicati come l’emergenza sbarchi, l’esponente di Forza Italia critica l’operazione messa in atto dal governo: «Mare Nostrum non funziona, ed è sotto gli occhi di tutti, ma oltre a costare una vera fortuna ai contribuenti italiani sta accentuando il problema degli sbarchi verso le nostre coste». Proprio questo è uno degli impegni che intende assumersi in Europa: «La Sicilia e l’Italia non possono continuare ad essere lasciate sole nell’arduo compito di fronteggiare gli enormi flussi migratori provenienti dal nord Africa. Occorre un intervento deciso e collettivo dell’intera Unione Europea, che sappia trovare la giusta sintesi tra le esigenze solidaristiche nei confronti di chi è più sfortunato di noi e l’imprescindibile necessità di tutelare la sicurezza della nostra terra e del nostro popolo. In tal senso occorre andare oltre Frontex puntando alla creazione di una nuova e specifica agenzia europea che si occupi del problema immigrazione in ogni suo aspetto».
Sabina Bonelli: “Lotterò per i valori cristiani che in tanti a Bruxelles vogliono cancellare”
«La mia storia personale è legata alla comunità umana e politica della destra italiana. Oggi l’unico partito che rappresenta quei valori è Fratelli d’Italia». Ingegnere, quarantatrenne palermitana Sabina Bonelli ha un’idea chiara, maturata fin dai tempi di Azione Giovani, che porta avanti in campagna elettorale: «L’Europa dei popoli e delle patrie che abbiamo sognato oggi non esiste. Le istituzioni europee e la moneta unica non hanno portato alcun giovamento all’Italia. Vogliamo un’Europa che rispetti le sovranità delle nazioni e che sul piano internazionale non sia subalterna a nessuno».
E del’Italia in tutto questo? «Dobbiamo ritornare ad essere il centro del Mediterraneo, non il sud dell’Europa. Bisogna fermare le politiche dell’austerità e proteggere i nostri prodotti dalla concorrenza sleale degli altri Paesi». C’è un punto, infine, sul quale insiste: il ruolo della destra in un Europarlamento che continua a mettere in discussione i principi identitari. «La destra in cui credo ha nel suo dna l’affermazione dei principi della sovranità e dell’identità nazionale oggi calpestati dall’UE. Porterò anche quei valori cristiani non negoziabili che in tanti vorrebbero cancellare».
Pino Galluzzo: “O Europa della solidarietà o è meglio tornare all’Italia-Nazione”
Da trent’anni a destra, prima col Fronte della Gioventù poi con Azione Giovani. E sul territorio, a Barcellona Pozzo di Gotto, ha rappresentano le istanze della sua comunità da consigliere comunale e provinciale. Per questo Pino Galluzzo ha scelto di continuare, dopo l’implosione del Pdl, con Fratelli d’Italia. Alle Europee si candida «perché occorre, in un momento in cui crisi politica ed economica vanno di pari passo, tornare a investire sulla vera idea nazionale dell’Italia. In Europa voglio dire: l’idea nuova è parlare italiano, perché il nostro è un popolo accogliente ma che sa dare anche risposte politiche alla crisi».
Due priorità sono quelle che propone di portare in Europa: «Dobbiamo dire o la Sicilia è Europa o non lo è. Questa Europa deve essere amica, e se tale è non può lasciarci da soli a risolvere i problemi dell’immigrazione. Noi non siamo disumani, lo stanno dimostrando altri Paesi con la loro indifferenza». L’altro punto è il lavoro: «L’Europa che c’è adesso è quella dei numeri e delle direttive che annulla le specificità: la dice lunga la questione sulle le arance del Marocco che invadono i nostri mercati a scapito della qualità dei nostri prodotti. In realtà in questo modo non stiamo in un’Unione ma in un meccanismo di “disunione”. Ecco noi da destra andremo a proporre la vera Unione, fatta di solidarietà e, finalmente, dotata di una vera costituzione. Se così non sarà preferiamo tornare all’Italia nazione».