Mentre in Francia la stampa cerca di metabolizzare il successo del Front National alle elezioni municipali, un altro partito euroscettico si appresta a vincere le elezioni europee nel suo paese. Si tratta del Partito del Popolo Danese (Dansk Folkeparti) accreditato da un sondaggio Gallup come primo partito, al 15%, davanti ai tradizionali Socialdemocratici e Liberali, entrambi accreditati attorno al 14%. Se così fosse sarebbe il secondo paese dell’Unione Europea ma al di fuori dell’Eurozona in cui gli euroscettici convincono la popolazione a votarli, dopo il Regno Unito.
Le ragioni della crescita di questa formazione non vanno quindi ricercate nel rifiuto della moneta unica, ma nei problemi legati all’immigrazione, comuni a tutti i paesi nordici. Secondo il DF molti immigrati giungono in Danimarca solo per usufruire del forte stato sociale, opinione condivisa anche da una fetta della popolazione. Il malcontento è cresciuto quando è stata approvata una legge che prevede l’assegnazione di un’indennità trimestrale per tutte le madri, in base al numero dei figli, a prescindere dal reddito e dalla nazionalità. Con questo provvedimento, sempre secondo il Dansk Folkeparti, incentiverebbe l’ingresso di stranieri, che non potrà essere fermato, per colpa del trattato di libera circolazione. L’unica soluzione è quindi uscire dall’Unione Europea.
A questa situazione si aggiunge il dibattito mai sopito nel paese sull’adozione della moneta unica. A seguito della crisi economica dell’Eurozona, chi storicamente si è opposto all’Euro ha avuto gioco facile, accreditandosi come coloro che hanno avuto ragione. Va segnalato che un paio di anni fa il partito si è opposto anche al matrimonio omosessuale e indica il cristianesimo come elemento fondante della società danese. Elementi che si inscrivono in un quadro europeo di opposizione alle linee guida di Bruxelles sull’ideologia del gender. Dalla Danimarca sembra quindi arrivare una nuova gatta da pelare per le burocrazie europee, che giorno dopo giorno vedono aumentare l’ondata euroscettica.