«È tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e finisce per convincersi che deve uccidere Gesù». Lo ha affermato Papa Francesco durante l’omelia della Messa celebrata questa mattina presso l’altare della Cattedra in San Pietro, alla presenza di 518 parlamentari italiani, accompagnati da monsignore Lorenzo Leuzzi, rettore della Chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio. «Al tempo di Gesù – ha detto il pontefice – c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo e lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione».
Rivolgendosi al gruppo dei parlamentari il Papa ha sottolineato: «Interessi di partito, lotte interne. Le energie di chi comandava ai tempi di Gesù erano per queste cose al punto che quando il Messia si palesa ai loro occhi – ha aggiunto Bergoglio – non lo riconoscono, anzi lo accusano di essere un guaritore della schiera di Satana».