Falsi sponsor, stipendi ‘occulti’ e fondi neri, decapitata la Nocerina. Stavolta non c’entrano i tifosi dato che nel mirino della Guardia della Finanza è finita la gestione finanziaria del club di Lega Pro assurto agli ‘onori’ della cronaca nazionale e internazionale per il derby farsa contro la Salernitana nello scorso novembre. Chiesto l’arresto, con l’imputazione provvisoria di evasione fiscale, false fatturazioni e intestazione fittizia di beni per il patron della squadra molossa, per il costruttore Giovanni Citarella. Identica richiesta è stata avanzata nei confronti del fratello del patron, Christian, e del cognato Alfonso Faiella. In tutto, gli indagati nella maxi-inchiesta delle fiamme gialle sarebbero centotrentasei.
Soldi e politica – Per Citarella la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore ha chiesto la custodia cautelare che, al momento, data l’irreperibilità dell’imprenditore e del fratello, non gli è stata ancora notificata. L’inchiesta della Finanza, nome in codice “Operazione Nuceria”, avrebbe messo in luce diversi episodi di evasioni fiscale con protagonista la squadra di calcio Nocerina. Secondo gli inquirenti, tra il 2008 e il 2012, sarebbero stati pagati in nero alcuni calciatori e altri tesserati fino ai magazzinieri. L’indagine è partita dopo che un ex calciatore della Nocerina aveva denunciato lo smarrimento di cinque assegni bancari per la cifra di 55mila euro che avrebbero costituito parte di un pagamento in nero. Ma la Nocerina, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stata utilizzata dalla proprietà come ‘passaggio’ per consentire, grazie a diversi artifici contabili, la creazione di fondi nero utili al pagamento di tangenti a favore di politici e alla contestuale sottrazione al Fisco di ingenti quantità di denaro. E questo è il ramo principale dell’indagine che fa tremare, ancora una volta, il mondo del calcio, della politica e dell’imprenditoria salernitana. E che vede coinvolta una galassia formata da 54 società più o meno grandi, con sede tra Roma, la Ciociaria e Nocera Inferiore, e tutte ritenute riconducibili a Citarella alcune delle quali intestate a prestanomi accondiscendenti, tra cui clochard e vagabondi.
Un club sotto sequestro – La Guardia di Finanza di Salerno ha proceduto al sequestro del 42% del capitale sociale della Nocerina. Ma sono finiti sotto i sigilli beni, complessivamente, per oltre cento milioni di euro. Tra questi, una cinquantina di appartamenti, box e altri immobili, 95 tra auto e moto, sei terreni, una barca e diversi conti correnti. Disposto il sequestro, inoltre, della metà del capitale sociale della ditta che gestisce l’albergo di Mercato San Severino, in provincia di Salerno, in cui la squadra ricevette la visita dei tifosi che “vietarono” lo svolgimento dell’atteso incontro con la Salernitana perché era stato loro imposto il divieto di trasferta. Beni per un valore enorme, solo per “equivalente” (ossia per i mobili e immobili ‘fermati’ a fini meramente tributari) sono finiti sotto i sigilli 34 milioni di euro.
Le altre indagini – Non è la prima volta che Giovanni Citarella finisce nell’occhio del ciclone, solo qualche anno fa, infatti, le attività dell’imprenditore avevano destato l’interesse della magistratura che scoprì un giro di appalti ‘aggiustati’. Un’inchiesta, denominata “Due Torri”, che fece tremare la Provincia di Salerno, facendo finire nel registro degli indagati imprenditori, tecnici e politici sia di centrodestra che di centrosinistra.