«La battaglia di Natale: scegli l’Italia». Con questo slogan migliaia di agricoltori e allevatori dalle prime ore della mattina, sfidando il freddo intenso, hanno invaso la frontiera del Brennero tra Italia e Austria per la mobilitazione a difesa del “prodotto in Italia” promossa da Coldiretti per difendere il settore dalle importazioni di bassa qualità spacciate come italiane. Una battaglia che è riuscita a coinvolgere tutti i produttori italiani dato che sono arrivati fino all’estremo confine d’Italia anche dalla Sicilia.
I manifestanti hanno scelto l’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia) come campo base della protesta, con tanto di megatenda per preparare pasti e bevande calde. Dalle immagini della protesta – raccontata in diretta sui social network – si nota come gli allevatori intendono “verificare” che cosa si trasporta all’interno dei camion che entrano in Italia. In uno di questi (vedi immagine) si viene a scoprire ad esempio come pur arrivando dalla Germania il carico di patate “parli italiano” nelle etichette.
Proprio questo, smascherare il falso italiano, è l’obiettivo della manifestazione: sensibilizzare i consumatori – inclusi gli automobilisti in transito – per chiedere di sostenere la proposta di etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari. Gli striscioni sono piuttosto espliciti: «615mila maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania», «1 mozzarella su 4 è senza latte», «Il falso prosciutto italiano ha fatto perdere il 10% dei posti di lavoro», «Fuori i nomi di chi fa i formaggi con caseine e cagliate». “La battaglia di Natale”, insomma, nasce per difendere l’agricoltura e l’allevamento nazionali. Solo nell’ultimo anno – sottolinea la Coldiretti – sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne: «Stiamo svendendo un patrimonio del nostro Paese sul quale costruire una ripresa economica sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute», afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Questo degli allevatori di Coldiretti è un assaggio di una contestazione del mondo produttivo che si è data appuntamento tra le strade italiane il 9 dicembre. Un inizio dicembre, questo, che vedrà in piazza il movimento dei Forconi assieme alle realtà legate ai trasporti che minacciano di “bloccare” il Paese sul modello della rivolta fiscale dei “berretti rossi” bretoni: «Lo Stato non ci fa scegliere chi ci governa, ci sovrasta di tasse, le grandi imprese finiscono all’asta, risparmiano sull’assistenza ai disabili mentre le pensioni d’oro e i costi della politica restano gli stessi, bisogna passare dalle parole ai fatti». Secondo gli animatori scenderà in strada «l’Italia che produce, l’Italia dei disoccupati, dei precari, dei giovani, degli studenti e di chiunque voglia dire basta».