Il Pd, primo partito con quasi il 25 per cento dei voti, elegge il nuovo governatore della Basilicata, Marcello Pittella, e conferma l’efficacia di un sistema di potere affinato ormai in decenni, che somma il clientelismo di tradizione democristiana e socialista con quello che resta degli apparati diessini.
Astensionismo Hanno votato solo il 47,6 per cento degli aventi diritto, rispetto al 62,8 delle passate elezioni regionali.
Crollo di Grillo che raccoglie un rilevante voto d’opinione Il Movimento 5 Stelle, che sembrava poter aspirare al secondo posto, invece registra la perdita di oltre dieci punti percentuali rispetto alle elezioni politiche del febbraio scorso: allora ottenne alla Camera il 24,3 per cento dei voti, oggi si è fermato al 13 per cento (poco più dell’8% come lista). Tra gli eletti, a Potenza, c’è anche Gianni Leggieri, in passato vicino al Fronte della Gioventù, organizzazione degli under nel Msi. Di sicuro, nonostante la debacle, Grillo conferma di essere l’unico movimento in Basilicata in grado di raccogliere, senza strutture, un voto d’opinione (o di protesta).
La mancanza di una alternativa credibile a destra Il flop della coalizione che sosteneva l’imprenditore Tito Di Maggio, più famoso per il servizio che gli ha riservato Report che per la sua attività di senatore di Scelta civica, è bruciante: centrodestra e montiani hanno raccolto una percentuale per un terzo inferiore rispetto alle politiche. Le somme di partiti spesso non portano frutti, soprattutto quando il progetto non presenta nulla della novità auspicata in un feudo del centrosinistra, al centro di scandali e inchieste. Piccola soddisfazione per Fratelli d’Italia: il partito della Meloni elegge un consigliere regionale a Potenza, Gianni Rosa, nella lista bicicletta con i montiani: questa scelta aveva generato una forte polemica a destra da parte degli storaciani.
La sorpresa Realtà Italia Nella galassia delle civiche risalta il successo del movimento guidato dal barese Giacomo Olivieri, ex Forza Italia poi passato nell’Italia dei Valori: ha raccolto quasi il 6%, più del Centro democratico di Tabacci e dell’Italia dei Valori. Si tratta di un esperimento neocentrista che potrebbe risultare determinante nel sancire gli equilibri anche in Puglia, dove si voterà – probabilmente contestualmente – per il sindaco di Bari e la Regione.