In Francia i sindaci che non sono d’accordo con la legge Taubira sul matrimonio fra persone dello stesso sesso (il cosiddetto “Matrimonio per tutti”), dovranno celebrare comunque le nozze, nel caso venisse richiesto. Il divieto di obiezione di coscienza è stato sancito dal Consiglio Costituzionale francese, che era stato chiamato ad esprimersi sui ricorsi dei numerosi sindaci francesi che non volevano celebrare i matrimoni omosessuali.
La questione era sorta il 13 giugno, quando una circolare relativa alle “conseguenze del rifiuto illegale di celebrare un matrimonio da parte di un ufficiale di stato civile”, informava riguardo le sanzioni legali cui sarebbero andati incontro gli obiettori. Il comunicato del Consiglio parla chiaro, soprattutto nella parte in cui si legge che “il legislatore non ha attentato alla libertà di coscienza” di nessuno dei ricorrenti.
Una decisione che farà discutere e che non ferma i sindaci che, come riportato da Le Monde e Le Figaro, porteranno la questione di fronte alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, forti del sostegno di 20 mila amministratori locali che non hanno intenzione di cedere di fronte a quella che ritengono una prevaricazione. Nel frattempo i responsabili della “Manif pour Tous” affilano le armi e sono pronti a scendere in piazza in massa per protestare contro questa decisione. Come riporta Liberation, secondo la presidentessa del movimento, Ludovine de la Rochère, “è un grande inganno. Questa è una decisione liberticida, la libertà dei sindaci è calpestata”.
@cescofilip