I patrioti di Azione studentesca e il bosco (tricolore) a Camaldoli

Centinaia di cuori tricolori, centinaia di giovani da tutta Italia si sono riuniti in Toscana per il campo Agoghè, promossa da Azione studentesca, ideato da Anthony La Mantia e Marco Scatarzi, con la presenza dei dirigenti nazionali di Fdi e di Gioventà nazionale (da Giovanni Donzelli a Francesco Torselli, passando per Fabio Roscani e Andrea Piepoli).

Nella tre giorni tenuta lo scorso fine settimana sono stati affrontati temi culturali e politici, nonché sono state poste le basi per un contrattacco identitario che partirà dalle scuole e dalle piazze.

Questa la nota con cui i promotori hanno fatto un bilancio dell’iniziativa, a cui hanno preso parte anche Raido e altre comunità militanti nazionalpopolari.

AGOGHÈ 2021: DAREMO AL MONDO LA FORMA DEI NOSTRI SOGNI
“Tre giorni intensi, lontani dai comfort della metropoli e dal divenire virtuale della modernità. Solo natura, sport, Formazione e Comunità. Sono queste le uniche e inderogabili linee di vetta che Azione Studentesca ha scelto di riportare al centro della propria attività militante e metapolitica, adottandole come prìncipi ordinatori del proprio agire.
Sotto il simbolo che abbiamo scelto di (ri)adottare ormai 5 anni fa – del resto – non trova spazio il politicante, il narcisista o l’aspirante portaborse. Si entra a far parte di questa falange con l’unico scopo di donare senza ricevere, di trasmettere senza disperdere, di custodire senza stravolgere, di apportare senza imporre. Un servizio disinteressato e totale – oltre ogni logica di profitto e di individualismo – nella più pura convinzione ideale, imparando l’etica della disciplina, del confronto, dell’appartenenza e della tenuta.
Ripartire dalle nuove generazioni – dando spazio ad appuntamenti come “Agoghè”, che si dedicano a ribadire l’importanza dell’approfondimento, della trasversalità delle discipline e della militanza identitaria – significa avere a cuore il futuro della Nazione e della nostra storia, oltre la gabbia opprimente del “politicamente corretto” e del pensiero unico. Anche per questo, la meglio gioventù d’Italia – quella che non si inginocchia, ma sa ancora camminare con la schiena dritta e guardarsi negli occhi – ha scelto di “insorgere contro il globalismo”: per incarnare lo straordinario patrimonio della nostra Civiltà e contrattaccare, sottraendosi alla barbarie del livellamento e al baratro dello sradicamento”.
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