Gravissimo quanto accaduto ieri nel corso di Unomattina quando uno degli ospiti in collegamento, Alan Friedman, ha bollato Melania Trump come escort. Un insulto gratuito e inaccettabile rivolto nella rete principale dell’Azienda pubblica e rispetto al quale riscontro per l’ennesima volta il silenzio delle femministe in servizio permanente. E’ la conferma che il ‘sessismo linguistico’ è lecito quando ad essere insultata è una donna non di sinistra? Che non si riconosce nell’elite mondialista e immigrazionista? Ed è altrettanto grave e imbarazzante la noncuranza con cui lo studio ha accolto quelle offese, continuando quasi come se nulla fosse accaduto. Così come è assurdo che fino ad ora nessuno tra i vertici Rai abbia sentito il dovere di censurare l’accaduto. Melania Trump ha svolto il suo ruolo di first lady in maniera inappuntabile e istituzionale e in ogni caso non merita, così come nessuna donna, di essere bollata con un epiteto gretto e offensivo. Adesso mi auguro che nei confronti di Friedman – il borioso analista sempre di parte – si utilizzi lo stesso rigore a cui si ricorse per Mauro Corona, anch’egli responsabile di un altrettanto becero caso di sessismo. Non vorrei che, nuovamente, fosse utilizzato un metro differente nel giudicare le offese alle donne.