La mattina dopo le dimissioni dei “renziani” al governo, la situazione procede con una lentezza esasperante. L’emergenza è il “solito” refrain dei governisti alle prese con gli alambicchi degli equilibri parlamentari. Tante le ipotesi in campo ma l’idea che sembra essere più percorribile pare quella del rimpastone che terrà fuori, di nuovo, il centrodestra.
Una “caramella” è arrivata – rimbalzata dalle colonne de La Stampa – alla Lega. Dagli ambienti renziani si è mandato a dire a Salvini che “se lui fosse intelligente”, aprirebbe alle consultazioni per il governissimo “chiudendo alla Meloni e lasciandola fuori” schiacciandola a destra “facendo felici Zaia e Giorgetti”.
Nel frattempo, pochi minuti fa, Matteo Salvini in un twiitt s’è arrogato il peso di parlare a nome di tutti:
Se venisse chiesto a Lega e centrodestra di verificare la possibilità di un governo per prendere per mano il Paese, con donne, uomini e progetti seri, non ci tireremmo indietro. È tutto nelle mani del presidente Mattarella, speriamo ci aiuti a capire.
Solo ieri sera, però, Giorgia Meloni aveva ribadito la sua posizione. Fedele all’anti-inciucismo, la leader di Fdi ha twittato proprio mentre si concretizzavano le dimissioni degli esponenti di Italia Viva al governo:
L’Italia non può rimanere più in balia dei giochini e dei litigi di questo Esecutivo. Conte abbia la dignità di dimettersi. Per Fratelli d’Italia la via maestra è una: elezioni subito