Scomparso lo scorso 20 luglio a 88 anni, Claude Rich aveva una voce dalla distinzione lievemente velata. Aveva anche un portamento, un’alta figura romantica a ogni età, la chioma in libertà, lo sguardo bello e azzurro. E’ stato Léon Blum, Galileo, Mazarino, Voltaire, il generale Leclerc e anche Althusser. Ha impersonato anche il ragazzo beneducato, dallo sguardo insolente, che fa impazzire Louis de Funès in Io, due figlie e tre valigie e che esaspera Lino Ventura nell’indimenticabile In famiglia si spara… Reciterà anche nella Sposa in nero e nello sconvolgente L’uomo del fiume…
Eppure, nato da una vedova che si batteva per allevare quattro figli, Rich pareva predestinato a divenire attore. Del resto a 17 anni comincerà a lavorare in banca, annoiandosi molto, prima di darsi alla recitazione, entrando in una banda di compagni e amici, che cresceranno con lui: Bruno Cremer, Annie Girardot, Jean Rochefort, Jean-Pierre Marielle e Jean-Paul Belmondo.
In carriera Rich apparirà in circa 80 film e 50 commedie: il teatro è infatti l’altra grande passione della sua vita. Lui, che aveva girato con Chabrol, Truffaut, Lautner, Resnais e Audiard, e che era stato compensato col premio César come migliore attore nel 1993, per A cena col diavolo, poi con altro César, questa volta alla carriera, non si è mai preso sul serio. Nel 2002 sarà perfino il druido Panoramix in Astérix e Obélix: missione Cleopatra. A 88 anni era una delle memorie viventi della cultura popolare francese.
Con l’abituale eleganza, sia fisica, sia morale, non si è mai lamentato dei dolori della malattia che l’ha portato via. Parafrasando una celebre battuta di A cena col diavolo, dove impersonava il principe di Talleyrand-Périgord: “Da noi si sa vivere e si sa morire fin dalla nascita…”.