Micro-racconti di vita firmati dallo scrittore e poeta Sandro Marano
Festoni luci colorate e intermittenti addobbi cartacce e panciuti babbi natale per strada che sorridevano forzatamente ai passanti. Ma nessun bue nessun asinello!
E’ incontrovertibile siamo progrediti, disse il professore. Dalla fionda all’atomica, replicai. E’ davvero un bel progresso, disse senz’ombra di ironia l’amico.
Era rimasta una sola bandiera sdrucita scolorita che senza vento penzolava come un membro irrimediabilmente floscio: quella del libero mercato e della democrazia!
Dopo aver letto diecimila volumi girato luoghi diversi e meditato per dieci lunghi anni concluse la sua ricerca filosofica: amo dunque sono.
Una fitta nebbia ingoiava le strade i caseggiati opachi la banchina tutto tranne pochi gialli fanali e quella pozza di sangue accanto a me.
Dopo aver attraversato tanti mari affrontato tanti pericoli perso i compagni Ulisse sgomento guardò la costa: capì d’essere tornato a Itaca.
Mutande rosse per terra, stretto tra le sue cosce venne con un urlo prolungato belluino. Si registrò una scossa del nono grado scala Porcher.