C’era una volta il modello inglese. E quello scandinavo, dove la gente è civile e sa come stare al mondo senza dare fastidio al prossimo. Poi vennero gli spagnoli a darci lezioni di moralità e bon ton. Alla fine è arrivato internet, l’informazione in tempo reale e scoprimmo che il re è nudo perché in Inghilterra continuano a menarsi mazzate come se non ci fosse un domani, in Svezia se la squadra retrocede si fa invasione di campo e si picchia il figlio dell’allenatore (e chissenefrega se è Henrik Larsson), in Spagna ti fanno gli attentati nei pub.
Andiamo con ordine. A Siviglia è accaduto che i tifosi spagnoli abbiano fatto irruzione in un locale dove c’erano i sostenitori della Juve in trasferta per la gara di Champions. Hanno messo a soqquadro il pub, in quaranta e hanno accoltellato uno juventino che è grave in ospedale. Già avevano fatto a botte con quelli della Dinamo Zagabria, gli spagnoli. Ma per noi il calcio spagnolo continua a essere bellissimo e caloroso. E può continuare a vendere abbonamenti tv.
In Svezia, l’Helsingborg è retrocesso e i tifosi inferociti si sono riversati in campo per prendere a mazzate i calciatori indolenti. Su tutti, il figlio di Henrik Larsson, Jordan che li ha affrontati in stile Karate Kid. Ma è successo in Scandinavia dove la gente è naturalmente evoluta e aperta, quindi non c’è emergenza.
Diciamo che se tutto ciò fosse successo a Napoli, a Roma, a Milano o a Castrovillari saremmo già in assetto antisommossa. Però dato che è accaduto chissà dove, ci indigneremo un paio di giorni, ce la piglieremo con le curve italiane che non c’azzeccano niente, invocheremo la pena di morte, qualche parlamentare si farà un po’ di pubblicità cavalcando l’onda, e poi torneremo a credere che in Spagna e Svezia stanno davanti.
@barbadilloit