Sgomberato il boschetto della droga di Rogoredo. Dopo le denunce giornalistiche sulla stampa nazionale, le manifestazioni di residenti e le prese di posizione politiche, le istituzioni hanno risposto con forza per sanare una situazione che ormai era insostenibile. Centinaia di agenti coinvolti, decine di identificazioni e qualche arresto, nell’ambito di tre retate che hanno portato a porre fine, si spera, alla più grande piazza di spaccio milanese. Durante l’operazione di bonifica, sono state rinvenute centinaia di siringhe, segno evidente del ritorno in grande stile dell’eroina, oltretutto, spiegano gli inquirenti, di scarsa qualità e quindi ancora più pericolosa. I cespugli nei quali si nascondevano i drogati sono stati tagliati per non fornire più una copertura visiva allo spaccio.
Nel frattempo a Milano l’emergenza sicurezza preme. Fra accoltellamenti che coinvolgono bande di latinos e altre nazionalità, un numero crescente di profughi la situazione si fa incandescente. E non si parla più di zone periferiche. A Piazzale Loreto, snodo fra alcune delle vie più importanti di Milano (Corso Buenos Aires, Viale Monza, Viale Brianza), sabato scorso la popolazione è stata terrorizzata da uno scontro a colpi di pistola e coltellate che ha portato alla morte un dominicano. Pochi giorni dopo sotto la sede della Regione Lombardia una maxi rissa si è conclusa con l’accoltellamento di due ragazzi filippini. Il sindaco Sala per questo ha chiesto una maggiore presenza dell’esercito, concessa dal ministro Alfano, il quale ha anche promesso che sarà sospeso l’invio di profughi in città.