Sarà Marcelo Bielsa il nuovo allenatore della Lazio, a meno di clamorissimi (e ormai impossibili) ripensamenti dell’ultim’ora. Ed era quasi ora che un allenatore geniale, unanimamente riconosciuto come uno dei grandissimi strateghi della panchina, si venisse a provare con il campionato italiano che, per quanto malridotto, sempre rimane uno dei più importanti che c’è.
Marcelo Bielsa, alias El Loco, è tra i Profeti del calcio offensivo, predica la corsa, a ogni costo, in ogni posto, ad ogni momento. “C’è sempre una buona ragione per correre”, gli attribuiscono. In Argentina è un mito anche perché è un personaggione che dà spettacolo alle conferenze stampa. Attenzione però a credere che arriverà a Formello un altro divo del calcio patinato perché Bielsa è tutto il contrario, un antieroe del pallone con atteggiamenti anti-comunicativi che è fortissima la tentazione di paragonarlo già all’Oronzo Canà vulcanico e incazzoso che litiga con il corrispondente Ceretti della Gazzetta, quello del rapporto semantico e guascone tra i termini Bizona e Bistrò (che non è un ristorante francese).
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Bielsa è un anticonformista ed ormai è storia il suo arrampicarsi sugli alberi per spiare dall’alto le movenze in campo della sua squadra, ai tempi in cui svezzò al calcio tipi come Batistuta e Sensini. A Marsiglia, ultima avventura europea, ha tolto gli schiaffi dal viso sporco e incazzato della gente del Velodrome, che non più era abituata alla grandeur internazionale che l’Olympique ha avuto nella storia. E’ un condottiero, uomo di sangue e arena che punta tantissimo sulla forza psicologica, sulla carica, fisica e morale, del suo gruppo.
Da valutare, adesso, quale sarà l’atteggiamento di Claudio Lotito con l’argentino che, notoriamente, non è uno che la manda a dire. Altrimenti, perché avrebbero dovuto soprannominarlo “El Loco”?
@barbadilloit